Il ministro Dario Franceschini ha risposto oggi al 'Question time' in Senato, ripreso e trasmesso in diretta di Rai Parlamento.
Non hanno mai ripreso l'Aula; Rai Parlamento si è ben guardata dal farlo per i telespettatori, temendo di aggiungere vergogna a vergogna: in molte altre sedute del medesimo tipo, la sala era vuota - non metaforicamente!
Oggi abbiamo voluto seguire la trasmissione di Rai Parlamento perché a Franceschini erano state poste domande sui ristori ai lavoratori dello spettacolo, ed anche sulle sovrintendenze e nomine relative da lui istituite e fatte di recente.
Diciamo subito che mentre i quesiti, erano fatti ed esposti con chiarezza - come, in parte, anche le repliche alle risposte del ministro - le risposte del ministro mostravano chiaramente quanto grande fosse la sua prosopopea e il disprezzo degli altri, e in quale poco conto tenesse i suoi interlocutori e i telespettatori, che eventualmente avessero deciso di ascoltarlo.
Ha parlato a raffica, con lo sguardo sui fogli che leggeva parola per parola (certamente preparati da quel suo 'azzeccagarbugli' di Salvo Nastasi) e dunque non facendo capire un tubo di quello che diceva. Più in generale fottendosene degli interpellanti e dei cittadini, specie quelli che nel mondo dello spettacolo lavoravano prima della pandemia, mentre ora meno, e quindi attendevano risposte dal ministro.
Certo si trattava di domande e risposte, ben diverse dalla azione di governo che, ci auguriamo , non sia dello stesso tenore; ma la sua presenza in Senato così come ce l'ha mostrata e fatta ascoltare Rai Parlamento era VERGOGNOSA!
Inutile aggiungere che pure noi, di quel che ha detto abbiamo capito ben poco, anzi quasi niente.
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