Tutti contro il direttore d'orchestra Valery Gergiev, uno dei più importanti ambasciatori culturali della Russia, ora finito nell'occhio del ciclone a causa dei suoi legami con Vladimir Putin, suo vecchio amico e benefattore. Prestigiose istituzioni musicali di Stati Uniti, Germania, Olanda, Austria, Gran Bretagna e il Teatro alla Scala di Milano hanno preso le distanze dal maestro minacciando di tagliare i legami con lui a meno che non denunci l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin.
Nel frattempo sono stati annullati i suoi concerti da qui alla prossima estate. Valery Gergiev, 68 anni, è in pericolo anche di perdere diverse posizioni chiave, tra cui il podio a Monaco di Baviera e la sua posizione di direttore onorario della Rotterdam Philharmonic Orchestra. Gergiev non dirigerà più i Wiener Philharmoniker nella tournée negli Usa che vede l'orchestra viennese in programma alla Carnegie Hall di New York per tre date. Il Teatro alla Scala, attraverso il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha affermato che Gergiev sarebbe stato escluso dalle prossime rappresentazioni della "Regina di picche" di Cajkovskij e da altri spettacoli se non prenderà le distanze dalla guerra russa in Ucraina. Anche il sindaco di Monaco di Baviera, Dieter Reiter, ha lanciato un ultimatum, affermando che Gergiev deve condannare la "brutale guerra aggressiva contro l'Ucraina" di Putin prima di lunedì prossimo o sarà espulso dall'orchestra, tre anni prima della scadenza del suo contratto. Un avvertimento simile minaccia di cancellare il "Festival Gergiev" in programma per settembre.
Il clamore è un duro colpo per Gergiev, che ha costruito un'intensa carriera internazionale pur mantenendo profondi legami con lo stato russo, compreso il suo ruolo di direttore generale e direttore artistico del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Il celebre direttore d'orchestra russo non ha risposto alle richieste di un commento avanzate dal "New York Times". Vladimir Putin, ricorda proprio il quotidiano nwyorchese, è stato fondamentale per il successo di Gergiev, fornendo finanziamenti per il suo teatro e inondandolo di premi. Gergiev è emerso come un importante sostenitore di Putin, appoggiando la sua rielezione e partecipando a concerti in Russia e all'estero per promuovere le sue politiche. I due si conoscono dall'inizio degli anni '90, quando Putin lavorava a San Pietroburgo e Gergiev stava iniziando il suo mandato come direttore del Teatro Mariinsky, allora chiamato Kirov.
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