Schierarsi apertamente in favore della pace passa da piccoli gesti. Milioni di utenti sui social attraverso l'hashtag "BoycottVodka", tra Stati Uniti e Canada, sono stati coinvolti in un’iniziativa curiosa: boicottare la vodka in segno di protesta contro l'invasione russa dell'Ucraina.
“ Svuotate tutte le bottiglie di vodka russa e, insieme a munizioni e missili, speditele vuote in Ucraina affinché possano essere usate come bombe Molotov", ha twittato il senatore repubblicano Tom Cotton scagliandosi contro il drink russo per eccellenza.
In Canada il "Liquor Control Board" dell'Ontario ha annunciato che i 600 punti vendita della provincia faranno a meno del prodotto russo. Un'azione che si sta espandendo velocemente anche in altre province. La Nova Scotia Liquor Corporation, che controlla le vendite di bevande alcoliche in tutta la Nuova Scozia, ha affermato che la vodka russa è stata rimossa dagli scaffali dei negozi e dal sito Web a causa dei “terribili eventi in corso”.
Negli Stati Uniti, il "Jacob Liquor Exchange" in Wichita, Kansas, ha rimosso dalla vendita centinaia di bottiglie di vodka versandone il contenuto di una parte in terra in segno di disprezzo verso la violenza russa. In Oregon, il proprietario di un bar a Bend si è filmato mentre versava tutta la sua vodka russa, secondo FOX 12 di Portland.
Sul web dilaga anche l'hashtag #BoycottRussia: tanti gli appelli per disinstallare il sistema di messaggistica instantanea Telegram, fondato dal russo Pavel Durov. Nel mirino degli utenti della rete anche il caviale e i tè russi e il gas, con la proposta di limitarne il consumo. Una protesta che sta dilagando in fretta anche in Europa.
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