Il discorso di ieri sera - ora italiana - alla nazione, sul caso Russia-Ucraina del presidente americano lo abbiamo ascoltato in diretta, rilevando che gli Usa non hanno intenzione di fare guerra a Putin, ma che vorranno difendere i Paesi nato da una eventuale - che Biden dava quasi per certa - invasione dell' Ucraina.
Intanto, ha detto Biden, avanti con le sanzioni che un danno enorme procureranno alla Russia, ma anche, in misura decisamente minore, un danno agli americani. Ha fatto bene a sottolinearlo, perchè la difesa della democrazia può costare qualche sacrificio.
Ha detto poi che gli Usa giudicheranno la Russia non dalle parole ma dai fatti, dando ad intendere che Putin gioca anche sulla propaganda e magari poi viene a più miti consigli di fronte alla dura reazione dell'Occidente; ed infine che la diplomazia continuerà a lavorare per la pace.
Reazioni quasi corali da parte dei paesi occidentali (perfino l'Ungheria di Orban si è detta di voler appartenere alla UE; in ricordo dell'invasione passata dell'URSS?), qualche dissenso sulla efficacia di sanzioni contro le colonne di blindati che i corrispondenti hanno visto ai confini delle cosiddette repubbliche autoproclamate autonome della Ucraina.
Ma da nessuna parte abbiamo sentito o letto commenti alle dichiarazioni di Salvini: per lui anche le sanzioni devono rappresentare l'ultima ratio ( si scrive così, è un termine latino, chissà se il 'cazzaro verde' lo sa). Già, e la cosa ci ha un pò impensieriti. Possibile che a nessuno viene in mente che l'atteggiamento incomprensibile di Salvini abbia a che vedere con i famosi incontri dei suoi emissari all'Hotel Metropole di Mosca, e con i finanziamenti della Russia di Putin alla Lega. Abbimao forse dimenticato che Salvini, quello del 'prima gli italiani' neo corso di un suo viaggio semi ufficiale a Mosca ebbe a dire pubblicamente che lì si sentiva più a suo agio che non a casa in Italia?
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