Rispetto certamente il tenore culturale del maestro Gergiev, ma ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Putin - ha spiegato Sala -. È chiaro che la cultura può andare su altri piani, ma di fronte a situazioni così chiare bisogna intervenire. Se il maestro Gergiev non prenderà posizione contro l’invasione, le prossime rappresentazioni de La Dama di picche non so se non si faranno, probabilmente si troverà un altro maestro, ma saremo costretti a interrompere questa collaborazione".
Il teatro attende dunque una risposta al messaggio inviato al maestro russo dal sovrintendente Meyer e dal sindaco Sala. L’opera di Tchaikovsky ha debuttato ieri e sono in programma quattro repliche dal 5 al 13 marzo.
La prima è stata segnata da alcuni fischi e voci di dissenso nei confronti del maestro arrivati dal loggione. Già alla vigilia i sindacati della Scala avevano sottolineato in una nota l'importanza di un messaggio di pace da parte di Gergiev in un momento di forte tensione internazionale. Tensione che stanotte si è trasformata in guerra.
Gergiev dovrebbe tenere un concerto alla Carnegie Hall di New York sabato con la Vienna Philharmonic Orchestra.
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