«Promuovere l’acquisizione da parte degli studenti degli strumenti necessari per la ricerca e per l’analisi degli scenari storico-geografici e artistico-culturali nonché della dimensione storica e dello sviluppo industriale ed economico dei settori produttivi del Made in Italy». Nasce con queste finalità, il liceo del Made in Italy, indirizzo che sarà attivato, presso i Licei delle Scienze umane-opzione economico sociale, sia statali che paritari, a partire dall’anno scolastico 2024-2025. Le istituzioni scolastiche interessate all’attivazione del nuovo percorso, dovranno presentare domanda entro lunedì, mentre dal 23 gennaio le famiglie potranno iscrivere online i figli al primo anno sulla piattaforma Unica. Il piano degli studi del nuovo percorso liceale, prevede, per il primo biennio, 891 ore di lezione all’anno, di cui 132 di lingua e letteratura italiana e 99 per ognuna di queste materie: storia e geografia, diritto, economia politica, lingua straniera 1 e matematica. È previsto anche lo studio di una seconda lingua straniera, della storia dell’arte e delle scienze naturali. Attraverso la Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy”, sarà inoltre facilitato il rapporto tra la scuola e il sistema imprenditoriale, per favorire il passaggio degli studenti al mondo del lavoro, anche attraverso stage aziendali e Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Formare «ambasciatori della bellezza italiana nel mondo», in grado non soltanto di farla conoscere e apprezzare, ma anche di difenderla dalle imitazioni maldestre e da vere e proprie contraffazioni. Nasce con questo obiettivo, il liceo del Made in Italy, da cui uscirà una «nuova classe dirigente» con il compito di «promuovere e valorizzare» le nostre eccellenze, spiega la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, esprimendo «grande soddisfazione» per l’avvio di questo nuovo percorso di studi superiori.
Sottosegretaria, oggi abbiamo un’offerta liceale già abbastanza ampia: perché serve anche il Liceo del Made in Italy?
Serve, perché da una verifica attenta di quello che è uno dei volani della nostra economia, che sono proprio il Made in Italy e le eccellenze italiane, la presidente Meloni, già nella scorsa legislatura, ha avuto un’intuizione felice, perché ha capito che istituire un liceo che preparasse una nuova classe dirigente ad occuparsi delle eccellenze italiane nel mondo, sarebbe stato utile alla nostra economia nazionale e alla nostra cultura. E anche ai ragazzi perché ci sarebbe stato un ampliamento della scelta formativa. Insomma, non esisteva, nel panorama pur articolato dei nostri percorsi liceali, un liceo che desse una linea così attinente a queste eccellenze. Che per noi sono importantissime, non soltanto da un punto di vista economico, ma anche di identità culturale.
A quale tipologia di studenti si rivolge, in particolare, questo nuovo indirizzo?
È un percorso molto poliedrico e dovrebbe intercettare un’ampia platea, perché si rivolge a studenti e famiglie che hanno voglia di provare un percorso nuovo. Consolidato dal fatto che, come tutti sappiamo, abbiamo un tesoro, che si chiama, appunto, Made in Italy, che però va promosso e tutelato. Credo che sia attrattivo da questo punto di vista. Perché stiamo parlando di una sorta di “missione” per poter andare nel mondo a promuovere i nostri prodotti e a tutelarli da contraffazioni e anche da campagne sbagliate che spesso vengono fatte per cercare di imitare i nostri prodotti, senza tenere conto che hanno un’unicità di partenza, che non tutti possiedono e fanno proprio la specificità del prodotto italiano. Ci riferiamo non soltanto all’agroalimentare ma anche al design, alla moda, all’arte, per un contenuto molto ampio, che si declina in tantissimi settori.
Come si fa a tenere insieme, in un unico “contenitore”, tutte queste tipologie di prodotto, anche molto diverse tra loro?
È proprio questa la specificità del liceo del Made in Italy. Che non va confuso con i percorsi tecnici e professionalizzanti, che si occupano già di queste tematiche nello specifico. Abbiamo già il percorso della meccatronica, quello della moda, dell’agroalimentare, eccetera. Il nuovo liceo deve dare una visione generale e le materie sono propedeutiche a questo. È molto importante, per esempio, lo studio della lingua e letteratura italiana e il piano di studi prevede anche lezioni di storia, geografia, geografia economica, diritto, economia politica, due lingue straniere, informatica e marketing. Abbiamo delle materie che devono dare una forma mentis che poi riesca a far sì che chi si diploma in questo liceo abbia chiare le potenzialità dei nostri prodotti e anche le metodologie per poterli difendere.
In definitiva, quali sbocchi professionali offre agli studenti questo percorso liceale del Made in Italy?
Le possibilità sono molteplici. Per esempio, molto consona a questo percorso di studi è frequentare un’università a indirizzo economico. Ma c’è una grande trasversalità, dal diritto alla comunicazione. Sono molte le strade possibili, perché questo liceo ha una grande capacità di preparare gli studenti su tante tematiche, che hanno questo obiettivo molto ambizioso e utile per la nostra economia e per la nostra cultura. Insomma, dal liceo del Made in Italy usciranno dei nuovi ambasciatori della bellezza italiana. Della bellezza e della qualità dei prodotti e dell’inventiva italiana nel mondo.
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