Fratelli d'Italia, nella stessa Rai meloniana, muove contro Sigfrido Ranucci perchè ha 'osato' fare indagini e mostrare servizi 'pungenti' e certo scomodi, dal loro punto di vista, su Ignazio La Russa che, nonostante ci provi da anni, non riesce a dire la parola 'antifascismo, a sè riferita, perchè ogni volta sembra stozzarglisi in gola; e su Franco Meloni, padre della premier, legato a boss mafiosi e accusato di traffico di stupefacenti. Naturalmente i due casi sono lontanissimi fra loro. Perchè se a Giorgia Meloni non può essere chiesto di discolparsi per un padre così - che ha abbandonato la famiglia che lei aveva 13 anni; a La Russa che si faccia visitare da un otorino, fra i più bravi, perchè lo forzi ad articolare quella facilissima parola, non solo si può ma si deve chiedere, essendo la seconda carica dello Stato.
Perchè lui chiacchiera molto spesso e ancora più spesso a vanvera. Oggi, ad esempio, dopo aver festeggiato per la sentenza della Cassazione sulla non punibilità del saluto fascista, ha parlato di un eroe, giovane, dell'Est Europa, che si oppose alla occupazione sovietica
"Il 19 gennaio di 55 anni fa - tre giorni dopo essersi dato fuoco in
Piazza San Venceslao a Praga per protestare contro l'oppressione comunista -
morì lo studente universitario Jan Palach.
Il suo gesto estremo, sinonimo di disperata speranza, ebbe un effetto dirompente
nei Paesi oltre la Cortina di ferro ma anche in Europa e rappresenta
ancora oggi un simbolo di libertà".
Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa, oggi
Il terzo caso che coinvolge Fratelli d'Italia, più specificamente il ministro Sangiuliano è di tutt'altra natura e rasenta, per quel che riguarda il ministro, il ridicolo, avendo egli mostrato, pubblicamente, disappunto dopo che sulla tv 'meloniana' è andato in onda, sfuggendo alle maglie della censura preventiva, l'imitazione caricaturale di una direttrice d'orchestra, che tutto il mondo ci invidia, secondo Sangiuliano e Meloni, mentre secondo noi e tutti quelli che si occupano di musica, è una 'schiappa', come si dice a Roma di chi non sa fare il mestiere che fa.
Senza considerare che quella caricatura è pubblicità gratuita per la biondissima direttrice che Sangiuliano non può esimersi dal difendere perchè, avendo ella dimostrato fedeltà a Meloni e a lui, l'ha nominata sua 'consigliera' per la musica. Ignorante il ministro, scarsa la consigliera.
Similes cum similibus congregantur - dicevano i latini (con accezione negativa)
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