venerdì 12 gennaio 2024

Filarmonica della Scala. Stagione al via, con Chailly direttore del concerto inaugurale ( Adnkronos)

 


 Lunedì prossimo, 15 gennaio, al Teatro alla Scala di Milano, Riccardo Chailly dirige musiche di Ravel e Et exspecto resurrectionem mortuorum di Messiaen, capolavoro del Novecento. Il programma segna l'inaugurazione della 42esima stagione di concerti 2024 della Filarmonica della Scala, realizzata con il sostegno del Main Partner UniCredit.

Sul podio il direttore principale dell’orchestra Riccardo Chailly impagina un raffinato programma, tutto francese: Et exspecto resurrectionem mortuorum di Olivier Messiaen per orchestra di soli fiati e percussioni, incorniciato da due lavori di Maurice Ravel, Une barque sur l’océan e le suite n. 1 e n. 2 da Daphnis et Chloé.

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Chailly e gli scaligeri interpretano lo stesso programma per la prima data in tournée del 2024, al Lac di Lugano martedì 16 gennaio. A proposito dell’imponente brano di Messiaen, cinque sezioni che recano come intestazione altrettante frasi bibliche, il Maestro racconta: "Et exspecto resurrectionem mortuorum è un capolavoro assoluto del ’900 che non ho mai eseguito con la Filarmonica. In questo momento storico nel quale c’è solo l’incertezza del domani, penso che sia un brano di altissimo valore spirituale. È una composizione nata per commemorare le vittime delle due guerre mondiali, e nel finale porta un atto di profonda speranza".

Per la prima volta Chailly affronta con la Filarmonica anche le due Suite da Daphnis et Chloé di Maurice Ravel e Une barque sur l’océan, uno dei tre Miroirs per pianoforte orchestrati dal compositore.

"Anche per Messiaen, infatti, come per Ravel, la musica non è immediata espressione di stati d’animo o raffigurazione di paesaggi. Ma una geometria sonora, con proprie leggi, che suggerisce solo per analogia la realtà che si suppone accennata. […] Messiaen è una sorta di Machaut del XX secolo. L’esperienza si fa musica assumendo una configurazione geometrica dei suoni, che nei loro intricati rapporti rispecchiano l’intrico del rapporto tra l’animo umano e il mondo, tra il cervello e la percezione del mondo, un abisso insondabile, che le figurazioni musicali possono simbolicamente rappresentare", scrive Dino Villatico nelle note di sala.

Il secondo appuntamento, in programma lunedì 29 gennaio, sarà con l’attesissimo ritorno di Daniel Barenboim, interprete della Sesta e della Settima sinfonia di Beethoven. Sabato 27 gennaio il Maestro è protagonista anche della Prova Aperta straordinaria al Conservatorio in occasione del Giorno della Memoria, il cui ricavato sarà devoluto all’associazione Figli della Shoah Aps.

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