mercoledì 17 gennaio 2024

Sangiuliano non deve aver imparato nulla dal pasticcio Fuortes-Lissner, se ne prepara un altro con Cutaia-Fuortes. Nell'un caso come nell'altro c'è un jolly: Carlo Fuortes verso il quale Sangiuliano ( ed anche Meloni) è in debito di una poltrona

E' ancora fresca la memoria di quello che combinarono l'estate scorsa Meloni e Sangiuliano, quando decisero che si dovevano 'mangiare' come si fa al gioco della dama o degli scacchi, la Rai, dove sedeva Carlo Fuortes, messo da Draghi e il cui mandato era a metà corsa.

 Loro non potevano aspettare e perciò avviarono le grandi manovre. 

 Sangiulinao, per liberare la casella del Teatro San Carlo di Napoli, dove  spedire  il dimissionario Fuortes, se avesse  deciso di dare seguito alle mire predatorie della Meloni, cominciò con l'attaccare Lissner, sovrintendente del teatro, dicendo - lui, Sangiuliano, che di musica non capisce una mazza, che sotto la sua gestione il teatro era lontanissimo dagli antichi splendori. E siccome Lissner non aveva nessuna intenzione di lasciare Napoli, Meloni, la democratica premier, con un decreto legge intese decapitare del sovrintendente - straniero, causa età - il San Carlo. Insomma lo spodestò, per lasciare la poltrona a Fuortes, come premio per essersene andato dalla Rai.

 Siccome la gatta 'presciolosa fa i gattini ciechi', Sangiuliano  nominò Fuortes, senza attendere che il tribunale di Napoli decidesse sul ricorso di Lissner.  Quando il ricorso venne accettato e Lissner rimesso al suo posto, Fuortes fu fatto dimettere dal San Carlo, dopo essere stato fatto dimettere dalla Rai.

 Adesso, siccome quel pasticcio non ha insegnato nulla agli allievi poco diligenti come Sangiuliano, si sta tentando la stessa manovra napoletana a Firenze. Si vuole liberare il Teatro del Maggio Fiorentino dal commissario Cutaia - che, comunque, volentieri verrebbe a Roma, a dirigere il Teatro di Roma ( Argentina, Valle e India)- per metterci su quella poltrona Fuortes.

 Ma a Roma non tutto sembra filare come Sangiuliano vorrebbe: Perchè Cutaia sembra essere gradito dal sindaco Gualtieri, mentre i 'destri' del Cda del Teatro di Roma, ma anche Letta ( ma che c'entra lui? alla sua veneranda età resta ancora 'crocevia' nella politica italiana, nel bene e nel male!) e Mollicone, l'uomo-cultura di FdI, vorrebbero De Fusco. 

 E allora Che si fa con Cutaia? E se Cutaia non si sposta, Fuortes anche questa volta, viene beffato da Sangiuliano?  In quale altro teatro Sangiuliano andrà a fare casino per dare finalmente il meritato premio a Fuortes, per la sua uscita dalla Rai?

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