Il giornalista del Corriere ha letto le critiche mosse alla direttrice d'orchestra Beatrice Venezi, in occasione del suo concerto al Politeama di Palermo, sul podio dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, da alcuni strumentisti che si sono dichiarati apertamente con nomi e cognomi.
Argomenta che se si fosse trattato di una direttrice non 'di destra' come Lei si dichiara apertamente, in sua difesa si sarebbero mossi eserciti di donne e femministe. E, invece, di fronte a quelle critiche, tutto tace.
Ma ciò che maggiormente sorprende l'acuto giornalista è il pregiudizio 'ideologico' che silenzia la solidarietà alla direttrice, quella professionale, ma anche quella 'di genere'.
Premette Gramellini a tutto ciò che lui non è in grado di capire se la Venezi è una brava direttrice o no - come sostengono i musicisti che si sono esposti con le loro dichiarazioni.
C'è un'alternativa al pensiero profondo di Gramellini. Nessuno si è mosso in sua difesa, perchè da troppo tempo mal si sopporta che Beatrice Venezi, che dal punto di vista musicale è SCARSA, o 'INADEGUATA' come l'ha definita il compositore Franco Piersanti proprio l'altro ieri, sia difesa strenuamente e proposta dappertutto dall' entourage del ministro Sangiuliano e dalla corte meloniana, e prima per ragioni che nulla hanno a che fare con la musica (Sanremo, abiti da sera sul podio ed altre amenità).
E che l'assenza di critiche, prima di quelle siciliane, è da addebitarsi alla paura di esporsi di tanti del mondo musicale che invece avrebbero potuto e dovuto e non l'hanno fatto per non incorrere in ritorsioni ( noi lo abbiamo sempre fatto, ma siamo una mosca bianca in questo mondo). Perchè sanno che dal ministro Sangiuliano, di cui la Venezi è consigliera 'tecnica', ha molti modi per vendicarsi di 'nemici' e 'denigratori' della sua consigliera che lui e i servi di Meloni piazzano dove possono. (Pietro Acquafredda - blog 'Il menestrello')
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