Beatrice Venezi: “Al contrario di molti, io al liceo non ci tornerei mai. Alcuni docenti mi diedero della fascista”
Beatrice Venezi, direttore d’orchestra, in un’intervista con “Libero”, ha raccontato dettagli intimi della sua carriera e vita personale. Sin dall’adolescenza, Venezi ha vissuto una sensazione di estraniazione rispetto ai suoi coetanei, descrivendosi come una persona introversa che si è evoluta nel tempo.
Venezi sottolinea di non essersi mai conformata all’immagine di un “foglio bianco”. La forte individualità ha portato a sfide durante gli anni del liceo. Frequentando una delle prime sperimentazioni di liceo musicale, conservando tempo per studiare musica, Venezi ha affrontato incomprensioni da parte degli insegnanti, che percepivano la sua formazione avanzata come una diminuzione del loro ruolo.
Un’ulteriore prova per Venezi è stata la candidatura del padre con Forza Nuova, che ha portato a tensioni scolastiche culminate con manifesti antifascisti contenenti il suo nome. La situazione richiese l’intervento di un commissario ministeriale per garantire imparzialità durante il suo esame. Tale periodo è stato vissuto con difficoltà da Venezi, che afferma di non voler tornare a quegli anni, nonostante il successo e la soddisfazione raggiunti successivamente: “Al contrario di molti, io al liceo non ci tornerei mai. Ma la soddisfazione di aver raggiunto i miei obiettivi, nonostante loro, mi ha ampiamente ripagata”.
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