Lirica, Ricotta non si fida: "Non svendete lo Sferisterio"
I dubbi del capogruppo Pd sulla proposta di legge sponsorizzata dalla Latini "No all’ingresso del ministero nel cda. Nel 2023 perdita di 400mila euro".
Uno stanziamento di 500mila euro non dal 2023, ma dal 2024 e un importo che poi potrebbe non essere esattamente quello, ma rivelarsi minore. Dopo che la deputata Giorgia Latini (Lega) ha annunciato l’approvazione in Commissione Cultura della Camera la proposta di legge per riconoscere un contributo ministeriale annuale continuativo al Macerata Opera Festival, il consigliere Narciso Ricotta (Pd) rimette "alcuni puntini sulle i", spiegando che il contributo potrebbe non essere quello di cui si è tanto parlato. "A differenza di quanto scritto dall’onorevole Latini la decorrenza del contributo non sarà dal 2023 ma dal 2024, come scritto all’articolo 2 della proposta di legge così come corretta rispetto alla stesura iniziale: peccato ma, comunque, se venisse approvata sarebbe sempre un buon risultato – spiega Ricotta –. Però, questa prima questione pone già dei problemi: l’Associazione Sferisterio ha chiuso il bilancio 2022 in rosso, dopo dieci anni di risultati positivi e, per il 2023, ancora non è stato approvato il bilancio consuntivo nonostante la mia sollecitazione rivolta al sindaco in consiglio comunale già a settembre. Manca l’atto formale, ma sanno tutti che anche il 2023 chiuderà con un segno negativo che si dice si aggiri attorno ai 400mila euro di perdita: l’erogazione del contributo statale già dal 2023 avrebbe potuto aiutare a risolvere questo problema ma, purtroppo, così non è". Ricotta sottolinea anche come ci sia il rischio che, in realtà, l’importo che verrà stanziato non sarà di 500mila euro ogni anno, ma minore.
"La norma prevede una condizione secondo cui “Il contributo all’Associazione Arena Sferisterio è concesso subordinatamente alla previsione, nel relativo statuto, di un componente del consiglio di amministrazione nominato dal ministero della cultura“ – fa notare Ricotta –. Questa previsione, tra l’altro non presente ad esempio nello statuto della Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro che pure riceve il contributo ministeriale, andrebbe a ledere l’autonomia dei soci fondatori e visto, per fare un riferimento di attualità, quanto accaduto recentemente al teatro di Roma, potrebbe portare a una situazione in cui, per ipotesi, il prossimo direttore artistico potrebbe essere scelto senza il consenso del Comune. Insomma buona l’iniziativa, ma invito il sindaco Parcaroli a stare attento a non svendere lo Sferisterio. Come dice Latini, ora ci sarà a breve la fase emendativa ed in tale sede si potranno fare emendamenti che aggiustino la proposta di legge: bene, questa è una cosa da aggiustare eliminando la previsione della modifica statutaria".
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