domenica 3 ottobre 2021

CORRIERE DELLA SERA ( settimanale SETTE): Borchardt, liutaio in Cremona, Piazza Duomo

 Il numero ieri in edicola del settimanale del Corriere, Sette, offriva una interessante inchiesta  sulle famiglie italiane al tempo del Covid. Venti famiglie, variamente articolate per composizione e professioni, una per regione,  interpellate su come fanno ad arrivare a fine mese al tempo della grande epidemia. L'inchiesta, condotta da Stefano Rodi, di ogni famiglia tracciava un  sintetico ritratto.

 Per la Lombardia la famiglia prescelta era quella dei Borchardt,  liutai; i capofamiglia, Sybille e Gaspar, di origine tedesca, lavorano nella bottega di liuteria, ed hanno quattro figli.

 " I nostri strumenti - hanno dichiarato al giornalista - come beni di lusso: è stata dura ma adesso va bene".

 Parlano della loro formazione presso il grande liutaio cremonese Bissolotti 'dalla cui bottega uscivano i violini di Uto Ughi e Salvatore Accardo'... non specificando che da Bissolotti i due nostri noti violinisti portavano regolarmente i loro preziosi strumenti storici per la normale manutenzione o in caso di qualche problema. Bissolotti certamente non ha costruito i loro strumenti che sono, invece, Stradivari e Guarneri del Gesù.

Borchardt dichiarava poi che oggi la produzione di nuovi strumenti si limita alla famiglia degli archi, escludendo i contrabbassi, che richiederebbero molto spazio, di cui la loro bottega non dispone, e, non a caso non include  i liuti.

Dopo aver dunque chiarito che una bottega di liuteria oggi si dedica quasi esclusivamente alla costruzione e riparazione di strumenti ad arco ( violini, viole, violoncelli) e affatto di liuti (strumento antico dal quale derivano le denominazioni di liutaio e liuteria oggi estesa agli archi dell'orchestra), stupisce che a chiusura dell'articolo- intervista il giornalista scriva: " Col Covid paradossalmente, va meglio, come spesso accade con i beni di lusso... il problema sono state le consegne visto che chi compra un gioiello di legno delicato come sono i liuti, non si affida a Uber per la consegna".

 Ma allora il giornalista ha capito o no che loro costruiscono violini viole e violoncelli e che la denominazione della loro bottega- liuteria - deriva da quello strumento antico, un tempo in uso ed oggi quasi del tutto inutilizzato, fatta eccezione dei pochi gruppi che si dedicano alla musica dei secoli passati? 


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