martedì 5 ottobre 2021

Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica, e la moralità dello scienziato

L'Italia, a cominciare dal presidente Mattarella, e la sua università, 'La Sapienza' di Roma, hanno espresso la massima soddisfazione per l'attribuzione del Nobel a Giorgio Parisi, scienziato, già presidente dei Lincei, professore a Roma, che tale riconoscimento forse lo attendeva da anni, per le sue importanti ricerche sulla Fisica. Ricerche che non sapremmo non solo illustrare ma neppure citare correttamente.

 Ci fermiamo, però, a commentare una sua breve dichiarazione fatta in tv appena qualche minuto fa, durante 'Uno Mattina' ( Rai 1). 

 L'argomento, sul quale Parisi si è soffermato, è il nucleare, di cui ora in Italia si torna a parlare, a seguito della crisi delle fonti energetiche come gas e petrolio e della nostra dipendenza da altri paesi, ed al quale si vorrebbe tornare visto che, a detta dei suoi fautori, si stanno sperimentando centrali nucleari di nuova generazione, sicurissime - ci dicono.

 Parisi è stato chiaro, non ha usato mezze misure, come appunto ci aspettiamo che faccia uno scienziato che tende lo sguardo anche alla moralità della scienza, che non può MAI andare contro l'umanità, pur recando ad essa un qualche beneficio.

'Io - ha detto chiaramente Parisi - ho sempre espresso la mia contrarietà al nucleare in Italia. perché il nucleare può essere adottato in paesi poveri, anche di sole,  e a scarsa densità abitativa. Mentre il nostro Paese ha una forte densità abitativa ed è ricco di sole'. La conclusione è perciò che il nucleare non mette al sicuro la popolazione specie quella di un territorio ad alta densità abitativa; e poi in un paese ricco di sole come l'Italia, è il caso che gli investimenti destinati al nucleare vengano dirottati verso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili, pulite e, prima di tutto, sicure.

Ci ha colpito molto la sua sottolineatura della densità abitativa.  Un paese altamente popolato non è mai al sicuro in caso di incidente; e gli incidenti  nessuno può scongiurarli una volta per tutte, come dimostrano gli ultimi casi dei nostri cugini d'Oltralpe.

 Noi ci auguriamo, fidandoci ciecamente della convinzione ragionata di Parisi, che i sostenitori del nucleare, aprano bene le orecchie, se come vanno farisaicamente dicendo, tengono veramente e concretamente alla salute ed al benessere dei cittadini, e meno al profitto. 

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