lunedì 25 ottobre 2021

Pianisti e regimi. Il caso Yundi Li, a Pechino, inquieta

 Anche di pianisti notissimi, vere star internazionali, la vita in Cina non scorre tranquilla. Se è vero che, appena possono, nonostante il legame che li lega alla madrepatria, fuggono all'estero e vi si stabiliscono. E' acaduito  alla più nota ed nche sbarazzina Yuja Wang che vive in America, come anche a Lang Lang che dopo aver spostato a Versailles una musicista coreana, vive fra Pechino e New York.

  A Lang qualche anno fa, nel corso di una intervista a Roma, chiedemmo perché mai non reagisse al regime cinese. La sua risposta fu il silenzio! Paura e convenienza, visto che viveva fra New York e Pechino?

 Adesso dai guai di un regime disumano ed ipocrita  è statoinvestito una altro pianista cinese, che vie a Pechino, nonostante la sua fama sia mondiale, e cioè Yundi Li (o Li Yundi) 39enne, vincitore a soli diciotto del Concorso Chopin di Varsavia nel 2000, quando aveva 18 anni appena.

 E' accaduto a Yundi Li - o Li Yundi, ma qual è il cognome e il nome? - che venisse spiato da abitanti di un quartiere della Capitale pare molto votati a salvaguardare la moralità dei cittadini, non importa se famosi o gente comune, e da essi denunciato per 'uso' della prostituzione, non sfruttamento: no faceva mica il protettore di prostitute?

 Il pianista si incontrava, con regolarità, in un appartamento di quel quartiere con qualche prostituta- sempre la stessa? - che poi pagava alla fine dell'incontro con una carta di credito - sempre la stessa ! - ma non è stato reso noto se la tariffa era pure sempre la stessa o se cambiava a seconda delle prestazioni richieste, sulle quali ultime, per ipocrito finto pudore, i media cinesi non si sono espressi.

 Nei regimi, e quello cinese  che è fra i più duri non fa certo eccezione, alla moralità si finge pubblicamente di tenere molto, salvo poi a calpestarla in privato.

 Nel caso di Yundi Li - o Li Yundi - si dice che la prostituzione  non era il vero problema, ma che quella è stata la trappola tesa alla nota star per addomesticarla per i suoi eccessi.

 Riteniamo che la vita e le abitudini sessuali dei singoli siano esclusivamente affar loro, compresa l' abitudine a usufruire  di prestazioni a pagamento da prostitute professioniste od occasionali, se avvengono fra le mura domestiche, col consenso della prostituta maggiorenne, e senza che, per qualche verso, rechino scandalo a qualcuno. Ma allora perchè ci si è accaniti con il noto pianista, se non ha  recato danno a nessuno e che pur se avrebbe potuto lasciare la Cina illiberale ( ma non per la questione della prostituzione) è rimasto  viverci?

 Infine, in Cina la pratica della prostituzione - da parte del cliente e di chi la esercita - è reato ma non penale, solo amministrativo: paghi quattro soldi, magari ti portano in prigione per infliggerti una lezione pubblica, e tutto finisce lì. Per Yundi Li - o Li Yundi - il regime ha voluto usare il pugno duro: punire severamente uno per  ammonirne mille!


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