Siamo tornati a prima, anzi a peggio di prima. Ormai la Raggi, sconfitta, non si occupa più di raccogliere la monnezza, preferisce incontrare i candidati a succederle in Campidoglio, ai quali lascia il più bel regalo che si posa immaginare: montagne di rifiuti in tutta la città.
Tanto per esemplificare.
A Roma, in via Nomentana, al civico 905, sede di un Condominio dove fra l'altro è attivo un asilo nido, ci sono cinque cassonetti - da tempo abbiamo segnalato al Comune ed all'AMA che quei cassonetti sono vergognosi, sembrano venuti da una zona di guerra, sono come bombardati oltre che puzzolenti - per la raccolta della monnezza, i camion passano li svuotano alla bell'e meglio la montagna di sacchetti che sono a terra restano lì, perché da almeno una settimana nessuno passa a raccoglierli nè gli autisti dei camion ne segnalano la presenza. e così la montagna aumenta, perché impedisce ai cittadini di gettare la monnezza nei cassonetti divenuti irraggiungibili.
E Lei, la Raggi, o 'della monnezza', che fa. Annuncia per la centesima volta che riaprirà il Teatro Valle, ora intitolato a Franca Valeri, ma non dice quando; così potrà infuturo rimproverare al suo successore di non aver dato seguito alle sue determinazioni. Oppure pensa ad assicurare un premio, per i consigli ricevuti, a Maurizio Costanzo, che alla vigilia della sua uscita di scena candida alla Presidenza del Teatro di Roma.
Questo è l'ultimo atto della RAGGI, ovvero 'della MONNEZZA'.
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