Nomina della nuova governance artistica dello Sferisterio e programmazione per la stagione 2022. Erano due i temi all’ordine del giorno dell’ultima riunione del consiglio di amministrazione del Mof, peccato che alla fine non se ne sia concretizzato nemmeno uno, perché la discussione è rimasta ferma ai contratti, ormai scaduti, della direttrice artistica Barbara Minghetti, del direttore musicale Francesco Lanzillotta e del sovrintendente Luciano Messi.
Il cda, infatti, è spaccato addirittura su tre posizioni: il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, è convinto del rinnovo delle tre figure visti i risultati conseguiti in questi ultimi anni.
Alcuni consiglieri nominati dal Comune, invece, sarebbero per cambiare tutto per dare una discontinuità rispetto al passato. In mezzo il sindaco Sandro Parcaroli che di buttare all’aria tutta l’esperienza accumulata in questi anni, in particolare da Luciano Messi, peraltro figura del territorio, non se la sentirebbe. Tra le proposte avanzate al tavolo anche quella di lasciare la Minghetti per curare tutta la parte dedicata ai bambini. Ma questo sarebbe un passo indietro che non è scontato la direttrice possa accettare. E, così, la decisione tarda ad arrivare e resta, di conseguenza, ferma al palo anche la nuova programmazione, mentre altri teatri hanno già aperto le biglietterie.
"Per la prima volta da anni, agli spettatori dell’ultima stagione non è stato distribuito il cartellone del prossimo anno – commenta il capogruppo del Pd, Narciso Ricotta –. Un ritardo che avevamo già evidenziato con riguardo alle nomine del cda, che ora prosegue sulle nomine della guida artistica. Siamo arrivati a metà ottobre e ancora non si ha un’idea di cosa programmare per l’anno venturo.
Questo dimostra un’assenza di capacità di programmazione e visione per un volano essenziale per la città. Il tanto sbandierato voler bene allo Sferisterio da parte del sindaco ancora non si concretizza". Apre il problema dei fondi, invece, il consigliere David Miliozzi (Macerata Insieme): "Forse qualcuno non sa che entro il 31 gennaio occorre preparare e presentare al ministero il progetto triennale 2022-2024 per accedere al Fondo unico per lo spettacolo – incalza –. L’idea di una scelta "a tempo" è scellerata, perché chi resta ora scrive i prossimi tre anni e impegna l’ente a rispettarli. Le nomine dei vertici artistici devono essere triennali e fatte il prima possibile. Lo Sferisterio rischia di diventare la prova di una nociva debolezza politica".
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