lunedì 3 maggio 2021

Fabio Luisi: altro caso di 'direttore emerito'. Ma è in voga anche il titolo di 'direttore onorario a vita'. Da Luisi a Pappano; e da Muti a Temirkanov a Mehta

 L'aggettivo 'emerito' sembra aver trovato, in campo musicale, grande considerazione ed uso, ai nostri giorni. 

Il termine, prima d'ora, era in uso soprattutto in campo accademico. Molti professori universitari illustri, alla fine della carriera, per raggiunti limiti di età, vengono nominati professori 'emeriti' come a dire che saranno sempre professori, anche senza esercitare regolarmente la funzione docente: le università vogliono poter vantare per sempre la loro gloriosa docenza.

Per tornare al settore musicale, è di questi giorni la nomina di Fabio Luisi - direttore che all'estero ha avuto una carriera più prestigiosa e lunga che in Italia - a direttore 'emerito' dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che dirigerà, fregiandosi del nuovo titolo, fra pochi giorni, e della quale ha già decantato qualità e personalità artistiche.

 Un altro direttore è stato in anticipo, prima che termini il suo incarico di 'direttore musicale', nominato - e lui ha accettato - direttore 'emerito' dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia: Antonio Pappano.

 Dunque 'emerito' vale nel caso di Luisi, come un 'benvenuto', per salutarne l'arrivo a Torino; per Pappano, in partenza per Londra, come un 'arrivederci', per compensarlo dei quasi vent'anni trascorsi a Roma. 

 Insomma, nell'uno come nell'altro caso, si tratta di un titolo buono per ogni stagione e per ogni caso, tanto poco o quasi nullo ne è il senso ed il valore.

 Altra recente nomina a 'direttore emerito': Gianandrea Noseda della Filarmonica del Teatro Regio di Torino.


 C'è un altro titolo, invece, assai sventagliato che prelude a relazioni assai curiose di certi direttori con orchestre con le quali, in precedenza, avevano intrattenuto rapporti abbastanza intensi.  Come nel caso di Riccardo Muti che via dell'Opera di Roma, è stato onorato con il titolo di direttore 'onorario a vita', di un'orchestra che non ha nessuna intenzione di tornare a dirigere.

Identica riflessione induce a fare il caso di Temirkanov che da quando è stato insignito del medesimo titolo di direttore 'onorario a vita' dell'Orchestra di Santa Cecilia, pochissime altre volte lo si è visto su quel podio. Anzi, forse neanche una volta.

 Molto diverso il caso di Zubin Mehta che, insignito del medesimo titolo degli altri due, cioè direttore 'onorario vita' dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, della quale per decenni è stato direttore stabile o qualcosa di simile,  dopo un periodo di crisi a causa dell'arrivo di Fabio Luisi al tempo di Chiarot sovrintendente, è tronato, con Pereira, a dirigervi  con una certa frequenza, e continuerà a farlo, visto che appena pochi giorni fa, al cadere del suo 85° compleanno, ha dichiarato, scaramanticamente, che non ha ancora l'età per abbandonare il podio, prima di tutti quello fiorentino.  

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