sabato 29 maggio 2021

Casalino, Meloni e poi anche Dibba. Non c'è due senza tre

 "Mi chiami Di Battista, non Dibba"- ha risposto alla Merlino Alessandro Di Battista, ex Cinquestelle, alla presentazione del suo nuovo libro 'Contro', alla trasmissione della '7', 'L'aria che tira'. E la Merlino ha pensato (e detto) " è diventato permaloso".

Adesso anche lui, Dibba per tutti, ha cominciato il 'giro delle sette chiese' come i suoi due illustri predecessori: Casalino, alla ricerca di un nuovo lavoro; e Meloni, intenta a mettere in piazza la sua vita passata, soprattutto i mille ostacoli, dalla quale non sembra, però, aver imparato molto - come Lei intende far pensare - se ogni volta che apre bocca, come a proposito del 'blocco navale' davanti alla Libia, fa rizzare i capelli, e, nonostante ciò , la 'ggente sembra accrescerle  i consensi.

Ci piacerebbe capire se la vita travagliata del primo dei nostri eroi, Casalino, possa giustificare le malefatte dei tre anni circa passati a fianco di Conte a Palazzo Chigi, emerse anche di recente nel corso di una trasmissione tv, alla quale non abbiamo assistito, della Annunziata.

Ora  dovremmo prestare attenzione anche a Dibba che viene a dirci che lui ritorna nei Cinquestelle solo dopo che essi hanno tolto il loro appoggio al Governo Draghi. Il quale sbaglia qualunque cosa faccia, perchè viene dal mondo delle banche, dove dei poveri cristi difficilmente ci si prende cura.

 Naturalmente, sempre premettendo che lui, al contrario di Draghi, qualunque cosa faccia o dica (finora però solo parole e niente fatti), lo fa per il bene del paese, che sarebbe, a suo dire - ed è per questo che lui è sempre e comunque CONTRO - in fondo ai pensieri di Draghi. Il quale tutta la stima che si è guadagnata nel mondo ed anche in Italia, da prima che si sistemasse a Palazzo Chigi, l'ha vanificata una volta insediatosi al governo del paese,  quando è diventato un cospiratore che mira a consegnare l'Italia nelle mani dei poteri forti internazionali, cosa che non ha fatto mai quando era a Capo della BCE, da dove l'Italia l'ha salvata. 

 Ora se si dimette, Draghi, fa un gran piacere a Dibba; ed altrettanto farebbero i suoi ex compagni  grillini, se uscissero dal governo. Su, accontentatelo, con una fava prendereste due piccioni,  che in questo caso hanno preso le sembianze di Dibba e Travaglio 

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