Perché dopo 29 anni la Rai ha deciso di rinunciare alla ‘Partita del Cuore’ organizzata dalla nazionale cantanti? Chi ha consentito che un evento benefico da sempre simbolo della programmazione del servizio pubblico finisse sulla tv commerciale e perché? E’ doveroso che l’amministratore delegato Salini dia spiegazioni pubbliche su una decisione che appare davvero incomprensibile, un incredibile autogol che rappresenta anche un grave danno reputazionale per la tv pubblica».
Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “Per la prima volta – prosegue Anzaldi – a trasmettere la ‘Partita del Cuore’ non sarà la Rai ma Canale5. Che senso ha? E’ la stessa Rai che ha fatto di tutto per far tornare uno show discutibile come ‘Miss Italia’, ma perde un evento simbolo della beneficenza e della solidarietà, che negli anni ha visto la partecipazione di presidenti della Repubblica e alte istituzioni, oltre addirittura al Papa. Quale è la logica? Pensiamo anche al fatto che la ‘Partita del Cuore’ ha legato indissolubilmente il suo nome ad un volto storico della Rai come Fabrizio Frizzi, che per tanti anni l’ha presentata. Possibile che nessuna rete del servizio pubblico potesse trasmettere la partita prevista il 25 maggio? Chi ha fatto saltare l’accordo con la nazionale cantanti?”.
Dopo 30 anni “La partita del cuore” sbarca su Canale 5. Martedì 25 maggio, in prima serata la racconterà Federica Panicucci. Perché non sarà su Rai1 lo spiega Enrico Ruggeri. Cantautore, scrittore, conduttore e giocatore appunto della nazionale cantanti, in questi anni ha raccolto con i suoi colleghi quasi 100 milioni di euro da devolvere in beneficenza. Perché la “Partita del cuore” verrà trasmessa da Mediaset e non dalla Rai?, gli chiede Gianluca Veneziani su Libero. “Il passaggio su Mediaset si spiega con la ricerca dell’entusiasmo. Mediaset ci ha contattati e abbiamo visto in loro un’enorme voglia di fare. Rai1 invece è diventata elefantiaca, non particolarmente votata né alla qualità né agli ascolti, come i risultati dimostrano”.
Poi la chiacchierata continua e ad un certo punto spunta Fedez. Ha sbagliato a utilizzare il servizio pubblico per fare un comizio politico?, gli chiedono. “Credo che la Rai sia caduta in una trappola mediatica tesa da Fedez”. E in chiusura di intervista Ruggeri racconta anche dei suoi trascorsi proprio nel servizio pubblico. In Rai lei ha condotto un programma di successo, Una storia da cantare, voluto dal precedente direttore di Rai1, Teresa de Santis. Poi il programma è stato interrotto. Perché? “Non sono stato più voluto perché ero il manifesto di una cosa perfettamente riuscita appartenente alla gestione precedente di Rai1, quella in odore di Salvini, e non allineata con la nuova gestione, più vicina al Pd. Io ho fatto qualità e quantità, ottenendo il 50% in più degli ascolti fatti da altri programmi analoghi, che spendono tuttavia il quintuplo. Ma la Rai, si sa, non p
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