martedì 18 maggio 2021

Opera di Roma al Circo Massimo 2020-21. I conti di Fuortes non tornano

 E' stata presentata la prossima stagione dell'Opera di Roma al Circo Massimo.  La presentazione è stata fatta nella sede di Via dei Cerchi, a ridosso del Circo Massimo, dai cui finestroni era possibile guardare il cantiere dell'allestimento di palco e platea. A Caracalla si tornerà, forse,  nel 2022, ha annunciato la coppia Fuortes-Raggi, oggi più che mai solida, dopo che le spinte a favore della candidatura di Fuortes al Campidoglio, poi ritirata, avevano creato screzi più profondi di  quelli recenti fra Bill Gates e Melinda, sua moglie,  dopo che  ha scoperto le scappatelle del marito, e ha chiesto il divorzio.

 Fuortes e Raggi faranno coppia, perchè l'uno serve all'altra. Il primo perché deve dimostrare che è il più bravo ed attivo fra i sovrintendenti. Se poi da un anno all'altro trucca i conti o non li sa fare, tanto nessuno se li ricorda più quelli della stagione precedente, poco importa. La seconda perchè avvicinandosi le elezioni ha bisogno di mostrare che Roma non è tutta macerie - come fanno pensare le emergenze 'rifiuti' ed ora 'cinghiali' alla quale ultima solo la Selvaggia (Lucarelli) nazionale non crede -  ed anzi il Teatro dell'Opera di cui è presidente, è stato il primo in Europa a ripartire dopo la prima ondata della pandemia con l'opera dal vivo. 

Per questo non bada a spese. Perchè,  anche se nessuno lo dice, allestire un palco di 600 mq.  ed una platea di un migliaio di posti circa, oltre che schermi panoramici di 20x12 onde far vedere alle ultime file ciò che accade in palcoscenico, costa, e non poco. E chi paga se non il Comune? Lo fa con i soldi risparmiati dalle estati cancellate o raffazzonate, come immaginiamo sarà  anche questa prossima affidata alla nuova assessora, esperta di burlesque, e compagna di scuola della sindaca.

Senza voler fare i conti 'in tasca' a Fuortes ed alla Raggi - ambedue vale la pena ricordarlo fanno le feste con soldi pubblici - ma quelli della 'serva' sì, serve ricordare che la platea del Circo Massimo  poteva contenere fino a 1000 spettatori - nonostante la sua monumentalità, per rispettare le norme di distanziamento - e che l'anno scorso si sono avute 21 serate di spettacolo, comprendendovi opera, balletto ed altro. 

In 21 serate, 1000 posti a serate, Fuortes, ha dichiarato ieri di aver avuto 23.000 spettatori, con un incasso complessivo di 1 milione di Euro, che vuol dire. 50.000 Euro a serata, dove i biglietti sarebbero costati una media di  43 Euro. ( I biglietti, come si legge sul sito del teatro, quest'anno - immaginiamo siano gli stessi dell'anno scorso - vanno dai 25 euro dell'ultimo settore ai 110 delle poltronissime).

Inoltre, è sempre Fuortes a dichiararlo, l'Opera per la stagione al Circo Massimo  fa un investimento di 900.000 Euro. Cioè a dire quasi la stessa somma di ciò che ricava dal botteghino. Senza contare il costo, che immaginiamo esoso, per la costruzione e gestione della mega struttura che sicuramente non è compresa in quell'investimento ed è a carico del Comune, della Raggi, una specie di reincarnazione femminile di 'De Luca', che a Caserta si paga un'estate da re, come si chiama di conseguenza la rassegna, ma pagata dai cittadini.

Quest'anno, a differenza dell'anno scorso, oltre i soliti titoli d'opera, la serate di balletto e gli extra (Vinicio Capossela), la stagione comincerà a metà giugno e terminerà il 6 agosto, per complessive 26 serate di spettacolo, mentre l'anno scorso fu più contratta nel tempo, dal 16 luglio al 13 agosto e le serate furono appunto 21, con 23.000 spettatori, su 21.000 posti disponibili.  Giochi di prestigio di un economista della cultura come Fuortes.

Infine. L'Opera di Roma non aveva una voragine di debiti che deve colmare? E come fa se spende soldi, senza incassarne, come ha fatto per le opere film che ha prodotto e continua  a fare con  la trasferta al Circo Massimo  che  non può portarle se non  altri debiti?

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