Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l'economia globale tornerà al livello pre-pandemia entro il 2022.
Tuttavia, la ripresa sarà disomogenea e il tenore di vita in molte economie sviluppate sarà ancora ben al di sotto dei livelli previsti prima del coronavirus.
Stando a quanto emerge dalle prospettive economiche presentate a Parigi, il prodotto interno lordo mondiale crescerà del 5,8% nel 2021, per poi rallentare al +4,4% nel 2022.
Il PIL dell'Eurozona crescerà invece del 4,3% nel 2021 per poi aumentare leggermente l'anno venturo.
Nel 2021, il prodotto interno lordo dell'Italia crescerà al 4,5%, di concerto con la campagna di vaccinazione, e si assesterà al 4,4% nel 2022.
"Sulla base delle politiche esistenti - dice Laurence Boone, capo economista dell'OCSE - l'area euro impiegherà circa un anno in più rispetto agli Stati Uniti per tornare al livello pre-pandemico, c'è ancora tanto da fare.
Durante questa fase di emergenza, c'è stato un grande sostegno a tutti e penso sia stato opportuno: ora siamo in una sorta di fase di transizione, quindi la politica deve spostarsi verso un sostegno più mirato e anche verso gli investimenti".
- Come assicurarsi che, dopo una crisi così straordinaria - chiede la giornalista Sasha Vakulina - ripresa e crescita siano più focalizzate sul sociale e verso le persone?
- Ora, anche la transizione deve essere straordinaria, si tratta di aiutare le persone e le imprese la cui attività è compromessa, ma si tratta anche di investimenti di qualità, i Governi devono prepararsi per tali eventi.
Per questo, hanno bisogno di migliorare il sistema sanitario e educativo, ma devono anche investire nel clima e nella digitalizzazione: questa è una grande richiesta da parte dei Governi ed occorre intensificare e rinnovare davvero il modo in cui guardano alle loro politiche di bilancio, per assicurarsi di poter affrontare tutte queste sfide in futuro".
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