giovedì 27 maggio 2021

Voci stonate o fuori registro cantano, senza essere invitate, nel coro per la morte di Carla Fracci

 Il copione si ripete sempre, senza neppure una variante. Alla morte di  persone famose,  si appalesa una schiera di orfani ed estimatori post mortem, della persona scomparsa.

 Certo è assai facile ai tempi dei selfie, che i molti che si sono fatti fotografare con lei, abbiano a ricordare episodi che esistono solo nella loro testa, Vuota, desiderosi soltanto di profittare dell'ennesima occasione per farsi un pò di pubblicità. E riemergere dall'oscurità nella quale il destino li aveva cacciati.

Si riscoprono per l'occasione frasi di circostanza, ma fanno capolino anche delle nuove  estratte dal modernissimo vocabolario degli analfabeti  che mirano al risparmio perfino delle lettere, come ad esempio R.I.P, che starebbe per 'Riposi In Pace', e che abbiamo letto in queste ore.

Mancano in questo coro stonato e fuori registro le voci uniche, che dovrebbero farsi sentire; ballerini, coreografi, storici della danza e rappresentanti delle istituzioni culturali e non.

Le intitoleranno una strada una piazzetta di Milano, come hanno fatto già all'indomani della morte di Battiato, con la intitolazione del lungomare di Catania?

 Sarebbe giusto che lo facciano, ma non siamo sicuri che lo faranno. Perchè purtroppo in Italia non sono considerati giganti coloro che hanno recato lustro ed onore al Paese

 ( la nostra mente va alle  offensive dichiarazioni dell'attuale presidente del Senato Casellati, alla notizia della nomina a senatori a vita di eminenti personalità del nostro paese come Rubbia, Piano, Abbado, Cattaneo) bensì coloro che  dicendo di governarlo, perchè eletti, l'hanno depredato, fra gli appalusi della 'ggente. 

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