Anche l'Europa pensa di far partire la validità del green pass dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose di vaccino. La regola che ha scelto di adottare l'Italia per il suo “certificato verde” dovrebbe quindi essere utilizzata anche per il documento continentale. L'indicazione interessa tutti coloro che vogliono fare le vacanze in un altro Paese, visto che permetterebbe di circolare liberamente, e ad esempio di non fare il tampone prima di partire e di tornare, a chi ha già avuto la prima somministrazione e sta aspettando il richiamo che magari è ancora distante nel tempo perché il vaccino utilizzato è quello di AstraZeneca.
Il pass europeo, ha ricordato ieri il ministro alla Salute Roberto Speranza, partirà dal primo luglio e verrà dato anche a chi ha avuto la malattia oppure ha fatto un tampone nelle 24 ore precedenti. Il documento sarà informatico, come ha invece spiegato il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. I cittadini riceveranno sul cellulare un Qr code da mostrare quando ad esempio ci si reca in aeroporto per partire. Ma il codice sarà disponibile anche sulla app della pubblica amministrazione “Io” e pure su Immuni. Detto questo, non sarà necessario avere un'applicazione specifica, ha ricordato Colao, che ha avuto modo di provare il prototipo di green pass.
Con il green pass Ue, ha spiegato Coldiretti, potranno arrivare nel nostro Paese 28 milioni di turisti europei. Per l'Italia, dicono dall'associazione, si tratta di una svolta importante dopo che la scorsa estate gli arrivi dai Paesi europei sono crollati del 43% con effetti pesanti sull'economia. Il documento è importante anche per le vacanze degli italiani, il 36% dei quali non ha ancora deciso cosa fare quest'estate.
L'idea di far valere il documento a partire dal quindicesimo giorno dopo la vaccinazione nasce dal fatto che la copertura vaccinale inizia già dopo la prima dose e quindi la persona è già protetta da forme importanti della malattia e può spostarsi. L'Italia ha già deciso e il ministero alla Salute ha approvato la regola e ieri i ministri alla Sanità europei hanno confermato in una riunione con Speranza, di voler seguire la stessa strada.
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