Estratto dell’articolo di Morgan per www.mowmag.com
[…] Caro maestro Riccardo Muti, le scrivo in modo semplice e umile dal cuore, dalla mente, insomma dall'anima. Io e lei abbiamo due amici in comune (uno è Vittorio Sgarbi, ndr). Entrambi ci hanno presentati, uno vent'anni fa e non è più qui, Carmelo Bene, uomo di grande importanza culturale, […] eppure anche così vilipeso, frainteso, che fa male rendersi conto di quanto ingrato sia stato il suo tempo di non averne colto il peso, […]
Di Carmelo Bene non si è saputo fare l'uso, escludendolo dai palchi e dai canali quando lui era pieno della sua vitalità inventiva, pieno dell'energia performativa. Lo si è emarginato, costretto a lottare contro il sistema da fuori, e lo si è invitato troppo tardi quando ormai era una cattedrale costruita su lava pietrificata in cui scavando si potevano trovare in forma di fossile le forme di vita della sua arte che ormai erano estinte. […]
Non ci dà due chance il tempo quando ci passa attraverso. Come nella musica. Se non si suona la nota al momento giusto, che è uno soltanto, una volta perso l'appuntamento, perché se le note non suonano dove devono suonare significa che quella musica lì non sta accadendo, quindi non esiste. Questo è stato fatto a Carmelo Bene, ma a tutti, perché oscurare un artista è oscurare l'arte.
ANGELINA MANGO VINCE SANREMO 1 COPIA
Quindi privare il pubblico, ma anche più brutalmente oggi che i tempi sono altri ed è ancora più difficile e doloroso riuscire a restare vivi, ma non per sopravvivere, per riuscire a mantenere alto lo spirito, e che non è solo respirare, è a funzionare, dimostrare perché si onora lo spirito artistico e non la vanità, la superficiale smania di profitto, la volgare prevalenza mercantile, non perdere di vista l'ideale virtuoso del senso puro della musica come arte e della vita come occasione virtuosa.
Non è forse questo la Nona Sinfonia di Beethoven? E non è forse questo tutto ciò che ha scritto e detto Beethoven? E lo dice anche Verdi! Lo scriveva anche Chopin! E non è la stessa cosa che dice Puccini? Non è forse questo il senso dello spirito dell'arte? Non è la musica uno strumento della vita? Non serve per accrescere la vitalità? Non è forse a favore dell'umanità? Sì, lo è.
Perché allora si compie l'uccisione di questa vitalità? Si getta la gente nella profonda negazione di questo benevolo elemento di cui hanno diritto e disporre. Perché si permette continuamente l'abominevole trascuratezza della qualità culturale? Io intendo la televisione di Stato deve poter essere restituita al pubblico e alla collettività. Quando è squallido lo spettacolo è schiavo il popolo. […]
Il discorso è molto lungo per questo le anticipo il senso della mia lettera lei è indubbiamente il più autorevole musicista italiano nel mondo le sto chiedendo di prendere in mano assieme a me la direzione artistica del Festival di Sanremo. Non si spaventi, non si stranisca la prego. Se invece ha avuto una reazione piacevole ed è aperto a queste ipotesi può anche smettere di leggere, fare una telefonata al nostro amico in comune (Vittorio Sgarbi, ndr), del quale poche righe qui sotto parlo dicendole che anche lui sarebbe della partita. […]
MEME JOHN TRAVOLTA A SANREMO 1
Io sono un uomo di 50 anni. Sono un musicista affermato in Italia, che la gente apprezza per la semplicità con cui riesco a far capire molto nitidamente le canzoni e i sentimenti annessi. E con la purezza che fa parte della mia ambizione mi rivolgo adesso a lei per quello che è la cultura italiana, la musica italiana.
Ma l'effetto che ha fatto su tutta la musica, dalla canzone alla musica da film, dai semplici appassionati di musica agli insegnanti di musica, tutta la cultura di questo paese, la deriva della canzone nella musica leggera, la volgarizzazione del commercio da parte della televisione e in particolar modo del Festival di Sanremo. Unitamente alla globale paura generata dalla cultura della cancellazione, la cancel culture, che gli organi di informazione, i social network hanno somministrato irresponsabilmente negli ultimi anni. È stato un effetto paralisi, un effetto soporifero, che ha anestetizzato gli italiani, compresi gli artisti.
Il fatto che siano esclusi i compositori e i letterati che si sono laureati nei Conservatori e nelle università di questo paese, sono disoccupati perché si fanno lavorare soltanto quattro pseudo-autori, centinaia di migliaia, esclusi da qualunque possibilità di competere, loro che potrebbero scrivere capolavori di canzoni e di testi, artisti colti che hanno studiato e si sono impegnati. Tutti chiusi fuori dal diritto di poter scrivere delle canzoni che vengono invece scritte sempre dagli stessi soliti confezionatori di canzonette, fatte con lo stampino, su modelli tra l'altro già discutibili nemmeno imitando i capolavori.
RICCARDO MUTI - CONCERTO G20 QUIRINALE
Dove sta il diritto al lavoro che la Costituzione sancisce, ad esempio? Le sembra accettabile che un paese moderno ed evoluto culturalmente, come dovrebbe essere, debba essere costretto ad assistere in silenzio a questo sterminio? A questa strage di generazioni intere di intellettuali? A questo crimine culturale che è uccidere il concetto di merito? Esiste addirittura un Ministero chiamato dell'Istruzione e del merito. Roba da matti. Ma lasciamo stare, non è ora il tempo di fare polemiche e accusare.
Qui bisogna semplicemente agire e proporre. Non togliere, offrire una via alternativa a quello che conduce al nulla, al vuoto. Ciò che ora va fatto è riconnettere i valori che sono stati totalmente distrutti e riportarli in scena. Ciò significa affidarsi a chi è competente in materia ed è necessaria la sua voce. Nessuno più di lei ora è autorizzato a intervenire, perché consegnino la direzione della canzone italiana a chi ha competenza nel campo musicale.
Cessare di farsi beffa del musicista e della musica perseverando nella sciatteria della volgarizzazione, dello sperpero del denaro pubblico e dello stravaccamento carnacialesco sul palcoscenico e di farsi beffa della buona predisposizione delle famiglie, dei cittadini, di tutte le semplici persone chiamate “pubblico” che si mettono là davanti al teleschermo in attesa delle canzoni e invece vengono confusi, infastiditi, storditi, straniti. Pagano tra l'altro pure il canone per essere umiliati anziché educati. Lei che è un educatore, lei è un direttore, lei è un didatta, lei che insegna, conduce le persone alla nobiltà e all'accrescimento dello spirito attraverso la musica, la prego intervenga.
AMADEUS - FIORELLO - SANREMO 2024
Si tratta solo di dare la sua disponibilità per non più di 3-4 mesi e restituire ad una nazione la dignità che merita, facendo uno spettacolo pubblico che abbia l'obiettivo di riportare dignità a mostrare come la chiave del vero successo individuale dell'essere umano è l'impegno artistico. Serio. Perché di questo oggi il Paese è privato.
[…] Qualcuno mi può rispondere senza parlare di numeri, perché allora significa che non ha capito una sola parola di quello che ho detto?
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