Il disegno di legge in discussione in Parlamento prevede che 46 delle centinaia di teatri italiani siano dichiarati 'monumenti nazionali'. Il disegno di legge, se abbiamo capito bene, è in discussione in Commissione ( presidente Mollicone, sempre lui; quello di cui Riccardo Muti disse: a Roma conosco solo Morricone, nessun Mollicone).
Che cosa ne viene a questi 46 teatri con la designazione di 'monumenti nazionali'? Per caso, lo Stato si occuperà di questi immobili, garantendone la conservazione, in collaborazione con gli enti territoriali, ed anche in caso di proprietà non pubblica? Non sembra. Lo Stato concede questa medaglia d'oro finto e nient'altro, impegni finanziari non sono previsti. Infatti si dice chiaramente che tale promozione - per quale ragione?- non prevede nessun esborso da parte dello Stato.
Ora però ci si accorge che questo disegno di legge reca la firma di analfabeti che non hanno previsto che tale dichiarazione arrivi a comprendere anche Teatri più recenti - perchè no?- non sono forse monumenti nazionali, ad esempio il nuovo Teatro del Maggio Musicale fiorentino? O gli Arcimboldi? e, udite udite, non lo è neanche il Teatro dell'Opera di Roma e neppure il Teatro La pergola di Firenze, o il Teatro Zandonai di Rovereto e il Teatro scientifico ( Bibiena) di Mantova
Dimenticanza, ignoranza, superficialità, analfabetismo voglia di emulare la sinistra certamente più attenta a questo settore...forse tutte queste ragioni insieme e chissà se anche delle altre.
Perchè escludere dall'elenco i teatri sorti nel corso del 900? E perchè fra gli esclusi vi sono anche alcuni celeberrimi teatri storici? Forse considerati comunisti.
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