giovedì 14 marzo 2024

Festival dei Due Mondi 2024. Presentato a Roma il programma (da La Nazione, di Sofia Coletti)

 

Il Festival Meraviglie e novità al Due Mondi


Sessanta spettacoli in 17 giorni e 20 sedi per un inno alla creatività contemporanea più sfrenata e travolgente che si snoda tra opera, musica, danza e teatro, performance e installazioni artistiche, coinvolgendo 30 compagnie e più di 600 artisti provenienti da 20 paesi del mondo. Corre sul filo rosso del mito, "espressione del complesso rapporto tra individui e società", l’edizione numero 67 del Festival dei Due Mondi che animerà a festa Spoleto da venerdì 28 giugno a domenica 14 luglio. "Non sarà solo una vetrina di grandi nomi ma un laboratorio in cui crescono idee, sinergie, collaborazioni, progetti" dice con orgoglio la direttrice artistica Monique Veaute che ieri a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, ha presentato il cartellone 2024, sempre all’insegna del dialogo interdisciplinare.

L’inaugurazione sarà con l’opera, in teatro. "E’ la prima novità – sottolinea – per ricollegarsi alla tradizione ed evitare il maltempo dell’anno scorso". Il Due Mondi si apre così al Teatro Nuovo Menotti con “Ariadne auf Naxos“ di Strauss in un allestimento di Ivan Fischer con la sua Budapest Festival Orchestra, che scava nelle origini della creazione e la unisce alla suite dal “Bourgeois gentilhomme“, con regia dello stesso Fischer e di Chiara D’Anna, esperta di Commedia dell’Arte. Ma ci sarà anche “Orfeo ed Euridice“ di Chistoph Willibad Gluck con la regia del pluripremiato Damiano Michieletto e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Finale, da tradizione, con il Concerto in Piazza Duomo che celebra il ritorno a Spoleto di Barbara Hannigan nella doppia veste di soprano e direttrice d’orchestra alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia. Hannigan sarà protagonista anche con il “Jack Quartet“, tra note jazz e contemporanee. Il legame tra mitologia e musica farà da filo conduttore agli otto Concerti di mezzogiorno e si esalterà nelle attese lezioni di Alessandro Baricco dedicate alla sua “Breve ed eretica storia della musica classica“, in prima assoluta. E tornerà nel teatro musicale di Jeanne Candel, ispirato al mito di Baùbo.

Quanto al teatro, ospite speciale del Festival sarà Isabelle Adjani, diva e icona mondiale, per la prima volta a Spoleto con “I mormorii dell’anima“, una lettura, da lei curata e allestita personalmente, dei testi che ama di più della letteratura italiana e francese. E poi "registi italiani – spiega Monique Veaute – che fanno teatro di testi e attori". Ed ecco Leonardo Lidi con “Il giardino dei ciliegi“, ultima tappa della trilogia di Cechov prodotta dal Tsu, Davide Enia con “Autoritratto“, Liv Ferracchiati con “La morte a Venezia“, Antonio Latella alla guida degli allievi dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, la compagnia #SIneNOmine“ con un progetto nato in carcere.

Musica in tutte le sue forme con Oneohtrix Point Never (star dell’elettronica in esclusiva italiana), Baldwin Giang, il jazz di Lizz Whright e perfino la nascita di un Jazz Club. La danza irrompe con la star mondiale Friedemann Vogel, una nuova creazione di Wayne McGregor, una grande produzione in Piazza Duomo di Yoann Bourgeois su musiche dal vivo di Hania Rani ("sarà uno dei grandi eventi del Festival") e poi Mehdi Kerkouche e una potente esperienza immersiva firmata dal duo Adrien M & Claire B.

Ma non finisce qui, avverte la direttrice artistica che ricorda i tanti appuntamenti collaterali e gli eventi speciali: l’omaggio in due atti a Giorgio Ferrara ("che ha diretto il Festival per 13 anni e lo ha anche salvato"), la lectio magistralis di Stefano Mancuso sull’ambiente, la danza sulle pareti verticali della compagnia Il Posto, le iniziative della Fondazione Carla Fendi, il manifesto realizzato per la seconda volta nel Festival da una donna, Chiara Camoni, alla quale sarà dedicata una mostra a Palazzo Collicola.

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