Scala, ecco la stagione 2024-2025: il ritorno di Norma dopo 48 anni. Meyer all’orchestra: “Grazie”
Prima del 7 dicembre con La forza del destino, sul palco la coppia Netrebko-Kaufmann. Incontro sovrintendente-professori dopo la lettera al sindaco con la richiesta di proroga
Milano – Probabilmente la prossima Prima sarà l’ultima alla Scala per lui. E forse non riuscirà neppure a seguire tutta la prossima stagione, visto che tra una decina di giorni il Cda potrebbe trovare l’accordo definitivo sul nome del suo successore, Fortunato Ortombina.
Una cosa è certa, però: Dominique Meyer non si risparmierà fino all’ultimo giorno di lavoro in via Filodrammatici, che sia a fine febbraio 2025 come da contratto quinquennale o a fine 2026 come hanno chiesto ufficialmente i professori d’orchestra del teatro con una lettera indirizzata al sindaco Giuseppe Sala e agli altri consiglieri. Una lettera che ha colpito molto il manager alsaziano, che ieri mattina, d’intesa col direttore musicale Riccardo Chailly, ha interrotto per pochi minuti le prove della Rondine (la Prima del 4 aprile è salva dopo la revoca dello sciopero Cgil legata alla fumata bianca sugli intermittenti) per ringraziare i musicisti che hanno condiviso l’appello per una proroga biennale.
Qualche ora dopo, il numero uno del Piermarini ha presentato ai delegati sindacali la stagione 2024-2025, che potrebbe segnare il suo addio: dopo aver assicurato agli interlocutori il massimo impegno fino alla scadenza del mandato, Meyer ha spiegato di aver già dato disposizione ai suoi collaboratori per far sì che un’eventuale staffetta non sia traumatica per gli equilibri scaligeri. Una breve premessa che ha fatto da prologo all’annuncio del cartellone.
Il 7 dicembre, e questo si sapeva già, andrà in scena La forza del destino di Giuseppe Verdi, con Chailly sul podio e Leo Muscato alla regia: sul palco la coppia di star Anna Netrebko-Jonas Kaufmann, con Ludovic Tezier a completare il parterre de roi. L’altra notizia da titolo è il ritorno di Norma dopo quasi mezzo secolo, diretta da Fabio Luisi e allestita da Olivier Py: sarà Marina Rebeka a vestire i panni della protagonista, a 48 anni dall’ultima interpretazione griffata Montserrat Caballè.
Oltre al Falstaff, nella ripresa dello spettacolo di Strehler con Daniele Gatti sul podio (che tornerà anche con la Dresden Philharmonic Orchestra e al concerto di Natale), andranno in scena anche due delle quattro opere della Tetralogia wagneriana firmata Christian Thielemann e Daniel McVicar: Die Walkure e Siegfried. Mario Martone firmerà la regia di Eugenji Onegin, che sarà diretto da Timur Zangiev, l’allievo prediletto di Valerij Gergiev che lo sostituì nella Dama di picche dopo lo scoppio della guerra in Ucraina per l’indisponibilità del maestro a firmare una dichiarazione contro l’invasione russa.
Capitolo musica barocca: ecco L’opera seria di Florian Leopold Gassmann, maestro di Antonio Salieri, diretta da Cristophe Rousset e allestita da Laurent Pelly. Debutto mondiale assoluto per Il nome della rosa (con regia di Damiano Michieletto) ispirato al capolavoro di Umberto Eco, commissionata da Scala, Opéra di Parigi e Carlo Felice di Genova al compositore Francesco Filidei. Chiuderanno la stagione Fille du règiment con la coppia Pido-Pelly e Così fan tutte griffata Robert Carsen.
Il calendario dei grandi spettacoli per piccoli sarà impreziosito dal titolo Anna A., commisssionata a Silvia Colasanti su libretto di Paolo Nori. Alcune delle rappresentazioni per bambini verranno ospitate al Teatro Lirico Giorgio Gaber. Ultima nota per Riccardo Muti, che tornerà anche nel 2025 con i Wiener Philharmoniker.
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