Parliamo naturalmente di molti anni fa, anni Novanta, quando il Dicastero della Cultura che allora si chiamava diversamente, era nelle mani di Alberto Ronchey, definito da Montanelli: il miglior ministro della Cultura che l'Italia abbia avuto. Falso, come stiamo per ricordare a dimostrazione.
Il caso riguarda appunto il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, unico in Italia, con sede accanto a Santa Croce in Gerusalemme, che ha ricca e straordinaria dotazione strumentale, con alcuni esemplari unici al mondo.
Sotto il Ministro Ronchey una palazzina adiacente al Museo e da tempo richiesta al Ministero dalla direzione del Museo per esporvi tanti strumenti preziosi tenuti nei magazzini, per mancanza di spazi espositivi e di laboratori di restauro, venne dal sensibile ministro destinata ad archivio per documenti cartacei che potevano essere allocati in qualunque altro posto, perfino nel garage di casa sua; invece il Ministro volle sottrarre quella palazzina alla sua naturale destinazione, che che era quella di allargare la dotazione immobiliare del Museo.
Al ministro Ronchey, analfabeta in fatto di musica, esattamente come Sangiulinao che ora intende trasferire il Museo sotto altra amministrazione, negando la specificità della dotazione del Museo di Strumenti Musicali, nulla importò di quella raccolta preziosissima ed unica che - è bene ricordarlo - se non ci fosse stata la iniziale donazione di un celebre cantante/collezionista, Gorga, mai e poi mai sarebbe sorta nella patria di grandi musicisti, ma, purtroppo anche di ministri - e non solo ministri - perfetti ANALFA BETI MUSICALI.
E' questa la vergogna, non la sola, dell'Italia. Vogliamo additarla alla pubblica attenzione, proprio nel primo giorno di primavera che per tutto il mondo ( e non solo, perciò, per il mondo della musica) è il genetliaco di Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi geni dell'umanità, che nacque il 21 marzo del 1685.
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