Ortombina alla Scala? «Solo illazioni, sto bene a Venezia»
«Nessuno mi ha chiamato da Milano e questo è il più bel teatro del mondo»
Da una parte il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che spinge per Fortunato Ortombina al vertice della Scala. Dall'altra il sovrintendente della Fenice che smentisce, anzi dice di non essere mai neppure stato contattato per ricoprire il prestigioso incarico a Milano. «Dalla Scala nessuno mi ha mai chiamato - spiega deciso Ortombina - e qui a Venezia sto bene». L'ennesima puntata di questa telenovela tra politica e grandi teatri nascerebbe dal fatto che ieri mattina, subito dopo il consiglio di amministrazione dell'ente lirico meneghino si sarebbe tenuta una sorta di riunione informale chiamata a valutare l'avvicendamento, previsto per la fine di febbraio del 2025, di Dominique Meyer attualmente alla guida della Scala.
LA SCELTA
Il sindaco Sala, che è anche presidente del teatro, in questa sede avrebbe informato i consiglieri del teatro milanese della scelta di puntare su Ortombina, una decisione che sarebbe stata condivisa in una cena di una decina di giorni fa con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. In quella occasione sarebbe stato proprio il ministro a fare per la Scala il nome del sovrintendente del teatro lagunare.
Secondo le stesse indiscrezioni la nomina, anche se operativa dal prossimo anno guarda caso quando andrà in scadenza il contratto di Ortombina a Venezia, dovrebbe essere ufficializzata già in occasione della prossima seduta del consiglio di amministrazione. C'è da dire che dopo il cda e al termine di questa riunione informale il sindaco Sala, al contrario di quanto normalmente accade, non ha incontrato i giornalisti e quindi non ha commentato le indiscrezioni che da tempo circolano sui giornali e sui siti nazionali in merito all'arrivo di Ortombina, che alla Scala in passato è stato coordinatore artistico.
Del possibile approdo a Milano di Ortombina, in effetti, si parla da parecchi mesi . Il sovrintendente veneziano forte della sua indubbia competenza ( è il maggiore conoscitore di Verdi) e degli ottimni risultati gestionali raggiunti a Venezia, avrebbe dalla sua anche l'appoggio politico di due importanti esponenti del governo di centrodestra: oltre a quello del ministro Sangiuliano, anche quella del ministro degli Affari regionali, la veneta Maria Elisabetta Casellati, che spesso è ospite nel teatro di campo San Fantin.
IL LEGAME
Il diretto interessato, però, smentisce con il Gazzettino ogni contatto con Milano. E si dice determinato a restare a Venezia. «Guardi, ogni volta che si parla del futuro della Scala viene sempre fuori il mio nome - commenta Ortombina quasi sorpreso da tutto questo interessamento - posso assicurare che nessuno, nè la Scala nè il sindaco Giuseppe Sala, mi ha mai chiamato e io non ho mai fatto la domanda. Certo sono onorato del gradimento espresso dal ministro Sangiuliano nei miei confronti. Ma devo dire che sono mesi che leggo indiscrezioni di questo tipo, anzi scorrendo alcuni certi articoli ho scoperto cose su di me che prima non conoscevo». Ortombina ci tiene poi a sottolineare di avere un ottimo rapporto con la città di Venezia. «Questo è il più bel teatro al mondo - aggiunge - e questa città mi ha accolto con grande affetto anche se vengo da Mantova e quindi dovrei essere considerato uno di campagna».
AMBURGO
E poi ci sono i risultati raggiunti dalla sua gestione. «Non dimentichiamo che la Fenice ha un ruolo molto importante in Italia - precisa con comprensibile orgoglio - e che nel tempo abbiamo portato a termine un buon lavoro. Cosa decisiva, secondo me, sono soprattutto i conti in ordine, il dialogo con il sindaco Luigi Brugnaro e gli sviluppi anche fuori dalla città storica.
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