E' stata presentata dal Sovrintendente della Scala, Meyer, alla delegazione dei sindacati del teatro, la bozza della prossima stagione lirico-sinfonica del teatro milanese, che si aprirà il prossimo 7 dicembre con l'innominata - lo è anche per noi - di Giuseppe Verdi.
Chailly, alla viglia della fine del suo mandato osa, sfidando il destino, presente anche nel titolo dell'innominabile verdiana.
Meyer ha elencato i molti titoli e le presenze di rango. Fra le quali è tornato a citare Riccardo Muti, che i giornali hanno immediatamente raccolto, titolando 'Muti torna alla Scala'.
Ora che Muti non abbia più diretto l'Orchestra del teatro, dopo che dalla stessa era stato protestato- se hanno protestato lui, la Venezi a Palermo oltre che protestarla avrebbero dovuto tirarla già a forza dal podio, magari prendendola con i vestiti lunghi 'da sera' - e costretto a lasciare, ormai più di dieci anni fa, è storia. Come è anche storia che Muti quasi ogni anno è tronato alla Scala, ma per dirigere orchetsre di gran nome in tournée.
Perciò sarebbe più corretto d'ora in avanti, e prima che Muti torni a dirigere l'Orchestra del teatro (no: orchestra nel teatro) che per ora non ha intenzione di dirigere, titolare da parte dei giornali o dichiarare dal sovrintendente, più correttamente, che il prossimo anno alla Scala faranno tappa i Wiener Philharmoniker, diretti da Muti. Come del resto è accaduto anche quest'anno con la Chicago Symphony che, in tournée italiana, era impensabile non facesse tappa alla Scala, con Muti o con qualunque altro direttore.
Priam la Scala si adoperi a convincere Muti a tornare a dirigere la Scala, non 'alla Scala', e poi dichiari: Muti torna alla Scala. In caso contrario si tratta di bufala!
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