Era il 2 ottobre 1841 quando il nuovo teatro "dell’Illustrissima comunità", progettato dall’architetto di corte Francesco Vandelli, aprì le sue porte e accolse gli spettatori per applaudire ’Adelaide di Borgogna al castello di Canossa’, melodramma composto da Alessandro Gandini. Esattamente 180 anni dopo, il 2 ottobre 2021, il teatro Comunale di Modena diventerà ufficialmente il teatro Pavarotti - Freni. Domani pomeriggio alle 16.30 verrà tolto il velo alla rinnovata insegna: Mirella Freni e Luciano Pavarotti, fratelli di latte, saranno finalmente riuniti nella loro casa artistica che li ha accolti fin da ragazzi e che ora avrà scolpito nelle sue pietre il ricordo della loro grandezza. "Sarà un modo per accomunare la storia di due artisti straordinari, e per rivolgere loro il ringraziamento di tutta la città", spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. "Le loro carriere meravigliose trovano sintesi in un luogo fortemente simbolico", aggiunge Paolo Cavicchioli, presidente della Fondazione di Modena. Domenica 3 ottobre, poi, un doppio concerto celebrerà Mirella e la sua arte attraverso le voci di tre suoi allievi in eccellente carriera: l’evento siglerà anche la riapertura del teatro, dopo i complessi lavori di restauro che durante l’estate hanno riguardato soprattutto la graticcia e gli impianti di movimentazione delle scene.
"Mia mamma, quando era bambina, veniva sempre qui a teatro con la nonna: facevano la fila di notte, per conquistare i posti di loggione, quelli dei veri appassionati – ricorda emozionata Micaela Magiera, figlia del soprano e del maestro Leone –. Penso che mai avrebbe immaginato, allora, che il suo nome, un giorno, sarebbe stato iscritto sulla facciata, e men che meno che sarebbe stata in compagnia del suo grande amico Luciano". Mirella Freni ha sempre tenuto Modena nel cuore, e in tutto il mondo non mancava mai di ricordare la sua città e di esaltarne le qualità: "A casa ho ritrovato una celebre rivista americana che riportava in copertina le foto di Luciano e della mamma, con la scritta ‘Two stars from Modena’, due stelle da Modena", prosegue Micaela. "Pavarotti e Freni si completavano – osserva il maestro Aldo Sisillo, direttore del teatro –. Lui ha aperto il suo repertorio anche alla musica non classica, facendo un importante servizio alla lirica, lei è stata un modello di professionalità: ricordo ancora in Giappone i fans in coda per un’ora per il suo autografo. A noi spetta il compito di raccogliere l’eredità di questi grandi e di portarla alle nuove generazioni".
Il Comunale accompagna il loro ricordo con un ‘cuore’ tecnologico totalmente rinnovato. "Abbiamo rivoluzionato il teatro in cento giorni", sorride l’architetto Ilaria Braida che ha diretto i lavori eseguiti durante l’estate, insieme all’ingegner Laurent Marini per la parte strutturale. L’intervento, per un importo di 700mila euro (effettuato dalle imprese Marchi impianti e Candini restauri), ha riguardato la sostituzione della graticcia, ovvero la struttura in cima al palcoscenico da cui si movimentano le scenografie, il fulcro della macchina teatrale. "Sono stati sostituiti i travetti al di sotto della graticcia con travi in lamellare in grado di sopportare carichi superiori – spiegano i tecnici –. Ora la struttura è in grado di sostenere un carico di 600 chilogrammi per metro quadrato". Si è realizzato anche un sistema di capriate metalliche e carriponte collegato direttamente ai muri perimetrali. In parallelo, è stato potenziato il sistema di ricambio dell’aria per rendere l’ambiente ancor più sicuro per il pubblico.
È emozionante (e anche vertiginoso) camminare sui ballatoi, appena sotto il tetto, e scoprire i ‘segreti’ del lavoro teatrale, motori, carrucole, pulegge, tutto quello che dà vita al sogno dello spettacolo dal vivo. E da lassù è bellissimo anche ammirare la sala, con tutte le poltroncine già montate, in attesa del pubblico (che al momento sarà ancora contingentato). Socchiudiamo gli occhi e ci sembra di rivedere Mirella e Luciano sul palco, in attesa di andare alla ribalta per un altro applauso. Lo stesso che da domani li unirà per sempre qui, nel loro amatissimo teatro.
Nessun commento:
Posta un commento