Tutte le volte che abbiamo scritto che 'alla gran parte dei nostri politici nessuno avrebbe mai assicurato nelle rispettive professioni, una entrata pari a quella che ricevono per il loro incarico parlamentare italiano od europeo ma anche nelle regioni", molti avranno pensato ad una esagerazione, ad una boutade. E invece no.
Nei giorni scorsi, Franco Alfano, il più 'grande' ministro dell'Interno che l'Italia repubblicana ha avuto, alla veneranda età di 49 anni ha chiesto alla deputata Commissione parlamentare di poter usufruire da subito del vitalizio, senza attendere la vecchiaia che per i Parlamentare scatta a sessant'anni. A lui si è unito nella richiesta anche un esponente PD, Martella, ex parlamentare non rieletto, ma ripescato dal suo partito per meriti politici e messo ad occuparsi, nell'attuale governo, dell'editoria.
E Alfano ha anche espresso le ragioni della richiesta, sottoscritte implicitamente anche da Martella.
Uscito dal Parlamento, dopo una ventina d'anni di incarico, non riesce a procurarsi la stessa somma che il Parlamento gli assicurava, nonostante la sua laurea in legge. E dunque il Parlamento dove, secondo la sua confessione, ha prestato 'onorato' servizio - per il quale è stato insignito della 'medaglia al merito' di 'più grande ministro dell'Interno'- dovrebbe risarcirlo con l'anticipo del vitalizio, perchè quei soldi col c... che li vedrà nella società civile ogni mese, col buono o cattivo tempo.
Questo vale per la gran parte dei nostri politici, senza citare i casi particolarmente emblematici di coloro che un mestiere non l'hanno mai esercitato e che quindi, non sapendone fare uno, andrebbero ad ingrossare le file dei disoccupati. Pensiamo, tanto per fare due esempi preclari, a Salvini e Di Maio.
Ad Alfano ha pensato uno dei più grandi gruppi della sanità privata che gli ha affidato la presidenza. Con la seguente aspirazione, anzi speranza e fiducia, se non certezza: se è riuscito a farsi pagare per buona parte della sua vita senza fare mai nulla neppure di irrilevante, saprà anche far fruttare questa sua abilità a favore delle cliniche private. Vedremo.
Meglio tenersi alla larga da loro, perchè potreste una volta che sono fuori dal Parlamento, beccarli che vi stanno infilando le mani in tasca per rubarvi il portafogli. Naturalmente non perchè siano dei ladri, solo per procurarsi il necessario sostentamento.
Mentre, invece, 'faccia da collegiale', Laura Comi, durante i lunghi anni di sua permanenza nel Parlamento europeo, messa lì dal Cavaliere, il mestiere della ladra l'ha esercitato, da subito, per non trovarsi impreparata: esigeva mazzette, e fregava i soldi ai suoi collaboratori, con la regola del 20 x 1000. Così almeno la pensa la magistratura che le ha imposto misure restrittive, per ora, in attesa del processo. Manco tanto; perchè poi Lei poteva arrotondare quegli spiccioli con i 20.000 Euro che l'ignara Europa gli ha versato ogni mese per anni.
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