Quest'annuncio, che appariva sullo schermo di Rai 5, dal primo pomeriggio, ci ha fatto temere di essere costretti ad assistere all'ennesima reprimenda della magistratura contabile ( Corte dei Conti) sulla gestione dell'Opera di Roma, i cui debiti rappresentano ancora una voragine, nonostante la cura - o semplice imbellettamento - proposta e praticata da Carlo Fuortes.
E, invece, no, ma forse la storia è ancora più strana.
Dopo la 'marchetta' anglo-senese proposta da Nicola Sani sulla sua accademia festivaliera Chigiana - quanti risultati ha ottenuto l'audace condottiero della Chigiana, è riuscito perfino a riportare l'oboe fra gli strumenti dei corsi di perfezionamento, impresa non riuscita a nessun altro per generazioni prima di lui; un concerto dalla Corte dei Conti. Sfilano i coristi - ai quali si aggiungono solisti di canto, percussionisti e due pianisti - del Teatro dell'Opera di Roma seguiti dal direttore Gabbiani, per l'ennesimo concerto natalizio: concerto 'a Natale' - e quello presso la sede romana della Corte dei Conti rappresentava una vera novità - che proponeva - come i proverbiali 'cavoli a merenda' - i Carmina Burana di Carl Orff, nella versione senza orchestra.
In prima fila il presidente della Corte, Angelo Buscema, la vice presidente, Enrica Laterza, madre di Nastasi, seduta accanto a Franceschini, il ministro che ha richiamato accanto a sè il 'grande & grosso' direttore generale Salvo (Nastasi), e nelle file seguenti i notabili della Corte e del paese . Nastasi non l'abbiamo visto, come non abbiamo notato neppure Carlo Fuortes che avrebbe potuto invocare, per la pacifica trasferta, la classica 'clemenza' della corte.
Ma il concerto nella sede romana della Corte è stato più di un concerto, ben altro che un semplice concerto. Messa da parte l'insana scelta dei Carmina Burana, l'esecuzione è stata frammentata, interrotta da una vera e propria lezione, i cui insegnanti sono stati Gabbiani, il musicologo Bietti ed i vari protagonisti dell'esecuzione. Ad essi si è unito anche il Presidente della Corte, a più riprese, per spiegare la natura dell'organo che presiede, i compiti sanciti dalla Costituzione ed anche la sua storia, suggerendo in molti telespettatori, come ha fatto con noi, la classica reazione esemplata dal 'chissenefrega'.
Ci piacerebbe capire chi è l'ideatore di simili idiozie concertistiche e televisive. Sotto le feste natalizie ci propinano il celebre ma inadatto brano di Orff - solo perchè l'Opera di Roma ce l'ha già pronto, avendolo eseguito svariate volte - poi ci fanno una lezione di musica e musicologia e vogliono anche, in una volta, farci capire che cosa è la Corte dei Conti. Questo è troppo.
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