Una volta il ministro dell'Interno, Salvini il 'Nero', lo salvarono dalla autorizzazione a procedere. Lo salvarono i suoi ex soci di Governo, per il caso della Nave 'Diciotti'. Ora no. Le cose sono cambiate e i due bugiardi, Salvini e Di Maio, giocano a chi le spara più grosse.
Dice Salvini. La decisione sulla Nave 'Diciotti', per la quale ero stato accusato di abuso di potere, privando della libertà i suoi passeggeri, la prese l'intero governo che allora si autodenunciò e l'autorizzazione fu negata.
E' la prima bugia. Perchè l'assunzione collegiale di responsabilità dell'allora Governo Conte 1 arrivò solo per non mandare il Governo gambe all'aria, e per salvare il c... al ministro che sui migranti aveva fondato la sua propaganda politica, seminando paura ovunque. Quella stessa paura che ora ha lui, alla notizia che la Commissione parlamentare si pronuncerà entro gennaio, e che i Cinquestelle voteranno per l'autorizzazione, finendo sotto processo.
E replica. Con una seconda bugia. Anche nel caso della Nave 'Gregoretti' per il quale ora è stata chiesta l'autorizzazione a procedere la decisione di non far sbarcare i migranti soccorsi fu presa, come nel caso precedente, dall'intero Governo. E voglio vedere in faccia, dice il Ministro 'di paura', che ora se la fa sotto, i Cinquestelle, in Parlamento.
E aggiunge. sarò 'a piede libero' per tutto il 2020, e continuerò a fare il mio dovere, proseguendo nel mandato che gli elettori mi hanno affidato. E se invece finisse dietro le sbarre, e magari ci finisse, nello stesso carcere, anche il suo promesso suocero? Potrebbero consolarsi a vicenda.
Risponde Di Maio, altro bugiardo patentato. Nel caso della 'Diciotti' la decisione fu dell'intero Governo e per questo votammo contro l'autorizzazione a procedere per Salvini. Per la 'Gregoretti', le cose andarono diversamente: la decisione fu del ministro dell'Interno e solo sua; il Governo non era d'accordo, anche perché i ricollocamenti erano partiti, e dunque si trattava di far sbarcare i migranti per poi ricollocarli nella nazioni che avevano aderito all'accordo con l'Italia. Lui comunque volle prendere quella decisione, abusando del suo potere, ed ora è giusto che venga processato.
E' evidente a tutti che sia l'uno che l'altro mentono spudoratamente; basterebbe da sola questa accusa per mandarli a casa e farli lavorare.
Ammesso, ma non concesso, che ne sappiano fare uno. Intanto fino ad oggi non ne hanno fatto nessuno, ed anzi non sanno nemmeno cosa significhi lavorare per guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. E perciò i lauti compensi che lo Stato e l'Europa hanno loro concesso da molti anni (soprattutto a Salvini) sono soldi immeritati, anzi RUBATI.
Ladri e bugiardi via dal Governo del Paese!
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