Appena
giunti a Rovereto venne a trovarci un certo Cristiani … A nome di
suo fratello ci invitò a pranzo per il giorno di Natale. Non ti puoi
immaginare che piacere provassimo a ritrovarci assieme dopo
diciannove venti e più anni e che allegria allietasse il nostro
banchetto. Mentre eravamo a tavola venne il cameriere del signor de
Cosmi ad invitarci a pranzo per il giorno di santo Stefano. E anche
questo fu un festoso ritrovo... Il giorno di Natale la nobiltà
organizzò un concerto in casa del barone Todeschi. Inutile dirti
quanto Wolfango si sia fatto onore!; il pomeriggio del giorno di
santo Stefano siamo andati all’organo della Chiesa maggiore (
Chiesa di san Marco, ndr.) e benché solo sei-otto persone sapessero
della cosa, abbiamo trovato raccolta nella chiesa tutta Rovereto,
tanto che fu necessario farci precedere da alcuni robusti giovani che
ci aprissero un passaggio per salire alla cantoria. Ed anche qui si
ebbe da fare circa una decina di minuti per giungere fino all’organo,
perchè tutti volevano essere vicinissimi a Wolfango. A Rovereto ci
fermammo quattro giorni. E’ questa una piccola cittadina: in antico
era un posto di pochissime risorse, ma l’operosità degli abitanti
è venuta creando, a memoria d’uomo, condizioni sempre migliori.
Ora la maggior parte vive della viticoltura e del commercio della
seta. Attualmente ci sono molte famiglie ricche, e tutti sono molto
cortesi con i forestieri” .
(Lettera
di Leopold Mozart alla famiglia)
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