martedì 31 dicembre 2019

La marcia di Radetzky nella versione originale la si esegue per la prima volta al Capodanno da Vienna? No, già nel 2001, ma senza inutili clamori

Cosi Daniel Froschauer, primo violino e presidente dei Wiener, spiega l'adozione della nuova (?) versione della famosa Marcia  scritta da Strauss padre. La nuova edizione, commissionata all’archivio musicale dell’orchestra, tiene conto anche della tradizione orale di alcuni esecutori storici che l’avevano suonata con lo stesso Strauss. In questa forma rivisitata la Marcia entrerà definitivamente nel nostro repertorio. D’ora in poi la si ascolterà solo in questa versione".

I giornali spiegano in lungo e largo che la Marcia di Radetzky così come l'abbiamo ogni anno ascoltata nel Concerto di Capodanno da Vienna, nella versione curata da Leopold Weninger, ora scordiamocela, perchè i Wiener, per cancellare ogni traccia che legherebbe questo brano al nazismo, hanno deciso di abbandonare la versione tradizionale e tornare a quella originale.

 Che intende Froschuaer, quando dice - come riportato dal Corriere della Sera - che ha 'commissionato' all'archivio musicale ecc...

 Vorrà forse dire che ha incaricato l'Archivio storico di cercare  la versione originale prima dei vari rimaneggiamenti ad opera di  Weninger 

Senonchè quella che viene riportata dai giornali, acritici e senza memoria, come una assoluta novità nel Concerto di Capodanno di Vienna, in pratica novità non è,  perchè già nel lontano 2001 Nikolaus Harnoncourt, sul podio del Wiener per Capodanno propose la versione originale straussiana.

Della nuova - per modo di dire, perchè vecchia e già nota ed eseguita  proprio a Vienna - versione della Marcia hanno scritto in lungo e largo i giornali, quegli stessi giornali che non hanno speso neanche una riga per  dire agli organizzatori del Concerto di Capodanno della Fenice  che il Requiem di Verdi, in apertura di programma, non ha niente di originale, non risponde a nessuna logica, non può avere  giustificazione alcuna, ed è solo frutto di un colpo di sole che in laguna, evidentemente, picchia duro.

Perchè anche l'ultima giustificazione offerta dal sovrintendente del teatro veneziano e  accreditato studioso verdiano,Ortombina, e cioè che Verdi, ancora in vita, per raccogliere fondi da destinare ai milanesi colpiti da una tremenda alluvione, organizzò un concerto di beneficenza facendo eseguire il Requiem, non regge, perchè è ben altra cosa. Il pubblico, in teatro e televisivo, difficilmente capirà; ed anzi farà gli scongiuri. Non si sa mai


Leggiamo nella rubrica delle Lettere del Corriere della Sera:

Apprendiamo che il direttore della Filarmonica di Vienna, Andris Nelsons, in un giorno in cui evidentemente aveva pochi impegni, ha solennemente deciso che la versione suonata negli ultimi (almeno) 70 anni sella famosa 'Marcia di Radetzky' è "nazista", in quanto arrangiata da Weninger, morto nel 1940 e simpatizzante del Partito Nazionalsocialista Tedesco ( https://it.wikipedia.org/wiki/Andris_Nelsons ). Dunque, il buon Nelsons si è rifiutato di dirigerne l'esecuzione nel prossimo concerto di Capodanno, chiedendone una versione "democratica". Decisione osannata dai vari liberal in giro per il mondo, che di certo da decenni avevano in mente di fare questo fondamentale passo. Ho letto in giro che Puccini, tanto per dirne una, era uno a cui Mussolini e il fascismo non dispiacevano affatto, e mi spiace di non averlo scoperto prima, per informare il nutrito club di esponenti progressisti radunatisi recentemente alla Scala di Milano: avrebbero certamente stracciato gli spartiti, cancellato la Prima, e protestato affinché il nome di Puccini venisse eliminato da vie, piazze e luoghi pubblici, in quanto fascista. Curioso come il politicamente corretto, ormai assurto a livelli di grave disturbo mentale, e odiato dai più, con una ricca letteratura "contro" e scarsissima "pro", non venga apertamente osteggiato invece di lamentarsene sempre e basta. Un fitto lancio di pomodori e sonori "buu" nei confronti del solerte Nelsons sarebbe stato un utile e salutare - sia pur non violento - commento a sottolineare la davvero insopportabile stupidità di questa filosofia, di cui sono, credo, in tanti a esser nauseati e stanchi.
                                                            (Mario Battara)

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