sabato 7 dicembre 2019

Giacomo Puccini. Anche lui tentato dall'UOMO FORTE e dal fascismo (a tratti)


Io sono per lo Stato forte. A me sono sempre andati a genio uomini come De Pretis, Crispi, Giolitti, perché comandavano e non si facevano comandare. Non credo nella democrazia, poiché non credo alla possibilità di educare le masse. E' lo stesso che cavar l'acqua con un cesto! 
Se non c'è un governo forte, con a capo un uomo dal pugno di ferro, come Bismark una volta in Germania, come Mussolini, adesso in Italia, c'è sempre pericolo che il popolo, il quale non sa intendere la libertà se non sotto forma di licenza, rompa la disciplina e travolga tutto. 
Ecco perché sono fascista: perché spero che il fascismo realizzi in Italia, per il bene del Paese, il modello statale germanico dell'anteguerra ...
Il Maestro soleva dire che l'istituto della monarchia, specialmente in un paese come l'Italia, “ è come la galleria di Milano: quando piove, ci vanno tutti a riparo”. Non solamente era monarchico, ma fedele dinastico e nutriva una speciale devozione per la regina Elena, alla quale aveva dedicato la Butterfly (  Testimonianza di Guido Marotti/ Ferruccio Pagni,1926)

E ancora:

Non voglio sapere nulla di candidati, manifesti elettorali e similia...Io abolirei Camera e deputati, tanto mi sono uggiosi questi eterni fabbricanti di chiacchiere. Se comandassi io tornerei volentieri a 'Carlo Dolovio' buonanima ( Carlo Ludovico di Borbone ex duca di Lucca, ndr)!. A Viareggio eleggano Mundo o Felice il bagnino a me poco importa ( Testimonianza di Guido Marotti/Ferruccio Pagni,1926)

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