sabato 28 dicembre 2019

Il Requiem (Sanctus) di Verdi in apertura del Concerto di Capodanno dalla Fenice l'ha voluto Myung-Whun Chung

Se l'idea di aprire il Concerto di Capodanno, all'ora di pranzo,  in diretta su Rai 1 dalla Fenice, con il Requiem ( Sanctus)  - sì, il Requiem di Verdi, avete capito bene - è venuta a Chung e non , in primis , ad Ortombina, come lascia intendere l'intervista al direttore apparsa oggi sul Corriere, non è che diventi meno balzana, qual è, in ogni caso. I telespettatori, ma anche il pubblico presente in teatro, troveranno la scelta davvero fuori luogo. Sia perchè, per fortuna, non c'è stato nessun morto per l'acqua altissima a Venezia, sia perchè un Requiem in un giorno di festa  c'entra come i cavoli a merenda - ci si perdoni il paragone dissacrante;  e sia anche perchè un 'lamento funebre' a scoppio ritardato manca l'obiettivo. 
Chug ha diretto l'opera inaugurale della Fenice, Don Carlo, all'indomani dell'acqua alta: perchè, d'accordo con Ortombina, non l'ha rimandata o cancellata per la circostanza? 

 Perfino la Chiesa - non la Fenice - non celebra funerali nei giorni di festa, li rimanda. Invece il teatro veneziano ritiene di aprire un concerto che cade in un giorno di festa con un Requiem.

 (Non è che faremmo bene a  munirci di oggetti antisfiga  per l'occasione, principiando  un anno bisestile?)

A Venezia nessun morto e perciò se quella scelta è stata di Chung, stava ad Ortombina convincerlo della sua insensatezza; anche perchè un programma 'funereo' per buona parte c'è già, ci mancava solo il Requiem di apertura, per completarlo.

Chung, anche se non incalzato dal suo ossequiente intervistatore del Corriere,  Enrico Parola, si accorge di non poter giustificare quella scelta,: " non è  un lamento funebre per quanto è successo a Venezia con l'acqua alta" - ed allora cambia registro sperando di salvarsi, ed invece rende la faccenda ancora più ingarbugliata.

 Quella scelta - con tutto il Verdi  in programma, oltre la metà dei brani -  sarebbe per Chung un omaggio al musicista che per gli altri musicisti in difficoltà ha fatto ciò che nessun altro suo compagno d'arte ha fatto mai: la Casa di riposo per musicisti a Milano.

Una toppa peggiore del buco - come sempre accade.

L'arrendevolezza di Ortombina ci fa venire in mente le tante volte in cui una nostra ipotesi di programma per il suddetto concerto, rischiava di essere stavolta dalle richieste di questo e quel cantante, e lui che accondiscendeva anche alle bizze di star vere o presunte.

 Comunque vedremo alla prova dei fatti. Sentiremo cosa dirà il pubblico, sempre che qualche giornale si prenda la briga di sentirlo, e poi il verdetto dell'auditel che si continua a sottovalutare considerando che, comunque, il Concerto di Capodanno fa buoni ascolti nonostante il considerevole calo degli ultimi cinque anni; dimenticando che  quando c'eravamo 'noi' - verrebbe da dire - gli ascolti erano di molto superiori e spesso il Concerto risultava il programma televisivo in assoluto più visto del giorno di Capodanno (un anno battè anche La vita è bella di Benigni), mentre invece lo scorso anno, tanto per citare l'ultimo risultato, fu il quarto programma più visto della giornata. Anche questo vorrà dire qualcosa!

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