sabato 28 dicembre 2019

Beethoven? Chi era costui? Chiedere a Benedetta Saglietti, che sa tutto di lui - consiglia 'il Venerdi' di 'Repubblica'

Il Venerdì di Repubblica ha  dedicato la copertina del suo ultimo numero del 2019 all'anniversario beethoveniano che cade l'anno prossimo - duecentocinquanta anni dalla nascita del più grande musicista della storia - e che si  annuncia con  grandi festeggiamenti soprattutto nelle due capitali - Bonn e Vienna - che lo videro nascere e compositore attivo.

Quello di Repubblica non è che il primo di una lunga serie di articoli celebrativi che vedranno sicuramente la luce il prossimo anno, non solo sulle riviste specializzate. Infatti anche il Corriere, con un giorno di ritardo sul suo diretto concorrente, è corso ai ripari rivolgendosi a  Baricco  che al grande musicista dedicò una sua opera, da autore/regista. Leggeremo anche questo.

Il settimanale di Repubblica affida l'articolo di fondo a Marco Cicala che del giornale è capo redattore, il quale per la sua altissima competeneza in materia, interpella la studiosa più accreditata, e dunque sua pari grado, per parlare del grande musicista: Benedetta Saglietti. Saglietti chi? 

  Saglietti è per Cicala la più importante studiosa beethoveniana - altrimenti perchè si sarebbe rivolto a lei? - per aver discusso una  tesi in Storia della Musica, all'inizio di questo decennio,  a Torino con Pestelli, finita poi in una pubblicazione EDT finanziata dalla De Sono, con il titolo  'Beethoven, ritratti e immagini'. Dunque a Lei Cicala chiede la 'qualunque' su Beethoven, e Lei non manca una risposta alle sue domande tutte difficili e tutte fondamentali per conoscere il grande musicista. 
Poi, a corredo del suo Beethoven, com'era e dov'era, consiglia anche alcuni testi da leggere, fra cui il 'nuovissimo' saggio di Rolland, ed altre riflessioni basilari, dimenticando  per la foga, l'unico importante studio su Beethoven degli ultimi anni, che  meritava di essere citato prima di ogni altro,  Beethoven di  Piero Buscaroli (  edito da Rizzoli, 1360 pagg.  uscito nel 2004). Caso analogamente curioso:  incorse nella medesima dimenticanza anche la storica Accademia di Santa Cecilia in un corposo programma di sala dedicato a Beethoven. Perchè Buscaroli no? Perchè no, lui no! 

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