lunedì 2 dicembre 2019

Alexander Pereira lascia la Scala, ma due giorni prima...

Due giorni dopo, Pereira lascerà Milano per Firenze,  quando  si dimetterà da sovrintendente della Scala per assumere identico incarico al Teatro del Maggio Fiorentino.

 Due giorni dopo un  gala lirico, ospitato in  quello che per due giorni ancora sarà il 'suo' teatro, cui prenderà parte Placido Domingo, fissato per il 15 dicembre.

 La circostanza non può passare inosservata. Perchè Domingo, come altri musicisti del suo rango, sono stati investiti nei mesi passati dall'onda di accuse 'per molestie ed abusi', di potere oltre che sessuali, in prevalenza, che come uno tsunami, partito dagli Usa, ha investito e affogato musicisti e moltissimi esponenti di spicco di altri campi, anche in Europa.

A difesa di Domingo che ha dovuto lasciare in ventiquattr'ore gli incairichi prestigiosi che aveva negli Stati Uniti, oltre che vedersi annullare tutte le scritture ( Domingo , nonostante l'età e il cambio di registro vocale, da tenore a baritono - 78 anni - è ancora attivissimo) è stato difeso da alcuni operatori di prestigiose istituzioni che non hanno voluto punirlo, come hanno fatto gli Usa, da Salisburgo alla Scala appunto.

E molti l'hanno difeso, fra quelli che lo conoscono da molti anni e lo hanno anche frequentato, giurando che mai e poi mai Domingo avrebbe potuto tenere comportamenti men che corretti (ancora oggi in una lunga intervista al Corriere, Domingo proclama la sua innocenza).

 Quando si diffuse la notizia delle accuse, in pieno clima agostano, leggemmo un lungo pezzo su Repubblica, nel quale  si diceva senza mezzi termini che Placido, non era affatto 'placido' -sentimentalmente e sessualmente - e che la moglie, come si dice a Roma, portava corna come un 'cesto di lumache'. Non sappiamo se il tenore abbia querelato la giornalista del quotidiano, che avallava  prima di qualsiasi prova quelle accuse; fatto sta che in Europa fino a quando non c'è la sentenza di un tribunale, specie se le accuse risalgono quasi sempre a molti anni prima, nessuno è ritenuto colpevole.

Negli Usa no. Ieri leggevamo sul Corriere che dopo lo scandalo Weinstein che ha dato il via a tutti quelli successivi, veri o presunti, gravi a no, dimostrabili o inventati per vendetta , i cantanti scritturati al Metropolitan, prima ancora di prendere possesso del proprio camerino, vengono istruiti sul decalogo di comportamenti da tenersi in teatro, e devono dichiarare di attenervisi scrupolosamente, pena l'immediata decadenza dal contratto.

 Adesso c'è da attendersi che Pereira, in nome dell'amiciza e della stima nei confronti di Domingo, gli faccia firmare subito un contratto, magari da direttore, a Firenze.

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