Villa Medici, l'Accademia di Francia a Roma, ospita tre importanti appuntamenti d'arte, aperti al pubblico fino al 19 maggio. Il primo è la mostra 'Epopee Celesti. Art Brut nella collezione Decharme', che riunisce 180 opere d'art brut della collezione di Bruno Decharme. Fu il pittore francese Jean Dubuffet a dare vita all'art brut, raccogliendo a partire dal 1945 oggetti e opere realizzati da pazienti di ospedali psichiatrici, detenuti, emarginati, solitari e persone 'fuori dal sistema'. Questi artisti autodidatti creavano senza preoccuparsi dello sguardo degli altri, partecipando alla nascita di nuovi linguaggi o tecniche. Le opere in mostra danno prova di notevole creatività, in diretto contatto con le anomalie del mondo: guerre, ingiustizie, violenze. A volte l'isolamento, la reclusione o l'esilio spingono l'artista a rifugiarsi in un mondo fantastico o a evocare mostri che popolano l'inconscio collettivo.
Nell'anno in cui la Francia celebra i 150 anni dell'impressionismo, dal Musée d'Orsay arriva a Villa Medici l'opera 'Le Citron' di Édouard Manet, che apre il programma primaverile di visite 'Da Ferdinando de' Medici a Manet: il limone, oggetto di ogni passione'. La presenza silenziosa del limone, che ricorda l'amore per gli agrumi della famiglia de' Medici, sarà l'occasione per una residenza letteraria della scrittrice Vinciane Despret, che ad aprile si lascerà ispirare da questo frutto.
Infine, per il ciclo Art Club, i giardini di Villa Medici ospitano 5 opere del pittore torinese Guglielmo Castelli: 'I Believe in The Nights', 'Buon Vento', 'Le Jardin des Refusés' e 'The mutiny's space', oltre a un arazzo realizzato con plastica riciclata e fili naturali. Ispirandosi alla letteratura e al teatro, l'artista sviluppa un universo in cui unisce figure umane e animali, frammenti di paesaggio, elementi naturali e scene quotidiane. Con uno stile figurativo allestisce storie in perpetuo movimento, quasi cinematografiche.
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