Il presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il sovrintendente e direttore artistico Marco Betta, hanno presentato nel foyer del Teatro Massimo la stagione 2022-2023 di opere, balletti e concerti, che sarà inaugurata da due opere-concerto fortemente caratterizzate dal tema del Requiem e della memoria, in continuità con gli spettacoli della stagione 2022 dedicati a commemorare le vittime delle stragi di mafia.
A inaugurare la stagione, l’8 novembre 2022, è Kaiserrequiem, una nuova creazione del direttore musicale del Teatro Massimo Omer Meir Wellber e del regista Marco Gandini che vedrà impegnati Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Massimo. L’opera unisce Der Kaiser von Atlantis, composta da Viktor Ullman nel campo di concentramento di Theresienstadt – dove il compositore fu internato dal 1942 al 1944 per poi morire ad Auschwitz in una camera a gas – alla Messa da Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, ultimo capolavoro incompiuto del compositore. A unire le due composizioni, a distanza di un secolo e mezzo, saranno la direzione di Wellber e la regia di Gandini, la stessa equipe creativa che a settembre 2020 ha già firmato lo spettacolo che proponeva la Messa dell’Incoronazione di Mozart insieme a Un sopravvissuto di Varsavia di Schönberg.
Il 12 novembre, a trent’anni dalla prima esecuzione nella Cattedrale di Palermo, il Teatro Massimo presenta il Requiem per le vittime della mafia, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati. Composto nel 1993 dai sette compositori Lorenzo Ferrero, Carlo Galante, Paolo Arcà, Matteo D’Amico, Giovanni Sollima, Marco Betta e Marco Tutino su un testo di Vincenzo Consolo, il Requiem venne eseguito per la prima volta il 27 marzo 1993 nella Cattedrale di Palermo dal Coro del Teatro Massimo con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, sotto la direzione di Gabriele Ferro. Il 12 novembre sarà eseguito al Teatro Massimo con la direzione di Alessandro Cadario e trasmesso in diretta su maxischermo nella Chiesa di San Domenico, il pantheon dei siciliani illustri, che ospita anche la tomba di Giovanni Falcone. Del cast fanno parte il soprano Desiree Rancatore, il mezzo soprano Raffaella Lupinacci, il tenore Giulio Pelligra, il basso Roberto Scandiuzzi.
“La Fondazione Teatro Massimo – dichiara il sindaco di Palermo e presidente del CdI della Fondazione, Roberto Lagalla – rappresenta un prezioso elemento di riferimento culturale, e insieme ad altre istituzioni culturali, vuole costruire un circuito di risonanze e stimoli per il futuro della città. Credo che Palermo abbia bisogno di ripartire anche dalla cultura e dal bello che nella cultura è insito. Il bello che tende a modificare i comportamenti che orientano le scelte della comunità. Palermo ha bisogno di superare quanto di brutto ancora c’è, e c’è bisogno di un’iniezione di bellezza che può arrivare dalla cultura, dall’arte. L’amministrazione comunale ha un dovere, quello di assicurare sostegno e sostenibilità alle istituzioni culturali della città e le promesse di erogazione dei fondi del 2022 saranno rispettate per garantire continuità di lavoro a chi si impegna nei teatri. Infine, i miei complimenti al sovrintendente del Teatro Massimo Marco Bella per l’offerta della stagione 2022/2023 del Teatro Massimo, nel trentennale delle stragi di mafia, che coniuga tradizione, sperimentazione e memoria con nomi celebri ma anche giovani”.
“Mi piace immaginare che una stagione non sia solo una serie di titoli e concerti – aggiunge il sovrintendente e direttore artistico Marco Betta – ma che sia una sorta di diario possibile che racconta il nostro tempo. Una sinfonia-diario come la Symphonie fantastique di Hector Berlioz, potrei dire che questa Stagione racconta, parafrasando il sottotitolo della sinfonia, Épisodes de la vie d’un théâtre. L’arte sveglia le coscienze e per questo oltre ai concerti e alle opere dei grandi artisti e artisti siciliani che avremo il piacere di ospitare al Teatro Massimo, lavoriamo a una stagione parallela di teatro sociale, per la città, nella città”.
Il periodo natalizio che va dal 16 al 23 dicembre, vede il ritorno di uno dei titoli più amati per il balletto, con otto recite de Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in un allestimento del Teatro Massimo. Il Corpo di ballo affronterà la magia dei doni della notte di Natale, della lotta contro il Re dei Topi e del viaggio fantastico della piccola protagonista nel paese della fata Confetto, accompagnata dal principe Schiaccianoci, con la coreografia di Jean-Sébastien Colau, da poco nominato direttore del Corpo di ballo del Teatro e di Vincenzo Veneruso. Sul podio il direttore Ido Arad.
Dal 17 al 24 gennaio torna l’immortale storia d’amore di Violetta e Alfredo per La traviata, che il Teatro Massimo porterà anche in tournée in Giappone insieme a La bohème nel mese di giugno. L’opera di Verdi sarà presentata nell’allestimento del Teatro Massimo firmato da Mario Pontiggia e Francesco Zito. Le sette recite saranno affidate al direttore Carlo Goldstein, mentre il cast internazionale vede nel ruolo della protagonista il soprano Nino Machaidze che si alternerà con la palermitana Jessica Nuccio, in quello di Alfredo il tenore Saimir Pirgu, mentre Germont padre sarà il baritono Nicola Alaimo.
Dal 17 al 23 febbraio sarà presentata una coproduzione internazionale con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e l’Opéra di Parigi per il Don Pasquale di Gaetano Donizetti. L’allestimento vede la regia di Damiano Michieletto per narrare la storia del vecchio e ricco Don Pasquale (Michele Pertusi) che decide di prender moglie per diseredare il nipote Ernesto (René Barbera), ma viene giocato dal dottor Malatesta (Markus Werba) che combina un finto matrimonio con Norina (Giuliana Gianfaldoni), in realtà fidanzata di Ernesto. Un cast di grande livello e sul podio Michele Spotti, giovane direttore di punta, negli ultimi anni regolarmente ospite del Teatro Massimo.
Dal 15 al 19 marzo, è di scena un nuovo appuntamento con la danza e con il Corpo di ballo del Teatro Massimo impegnato in un altro titolo del repertorio romantico, il balletto Le corsaire su musica di Adolphe Adam, Cesare Pugni, Léo Delibes e Riccardo Drigo. La vicenda, ispirata a Byron, vede l’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma con scene e costumi di Francesco Zito. Tra i più importanti balletti del repertorio, Le corsaire sarà presentato a Palermo in una produzione che ha ricevuto il premio Danza&Danza 2020 come “Miglior Spettacolo Classico dell’anno”.
Dal 16 al 23 aprile ritorna Norma di Vincenzo Bellini con la regia di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi, un allestimento di successo del Teatro Massimo in coproduzione con Arena Sferisterio di Macerata già proposto nel 2017 e che nel frattempo ha girato il mondo, anche in Marocco nel 2022. A dirigere sarà Lorenzo Passerini.
Originariamente programmato per l’apertura di stagione del 2021, arriverà finalmente in scena dal 19 al 25 maggio l‘Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la regia di Johannes Erath, mentre la direzione musicale sarà affidata a Omer Meir Wellber. Dopo la creazione del Crepuscolo dei sogni, spettacolo in streaming che ha aperto la stagione 2021 del Teatro Massimo, Erath e Wellber tornano a proporre una visione romantica, decadente e contemporanea dell’eroe di Puškin.
Dal 13 al 18 giugno sarà in scena il terzo titolo di balletto della stagione, Carmen, una nuova creazione realizzata per il Corpo di ballo del Teatro Massimo con la coreografia di Leo Mujić, dedicata al personaggio simbolo della libertà femminile creato da Merimée.
Sempre nel mese di giugno 2023 è in programma la tournée in Giappone a lungo rimandata per i problemi connessi alla pandemia. I complessi artistici e tecnici della Fondazione, porteranno in tournée La bohème di Puccini e La traviata di Verdi nell’allestimento appositamente realizzato, con la regia di Mario Pontiggia.
Dal 19 al 26 settembre Orchestra e Coro saranno impegnati in Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, titolo fondamentale del repertorio, incarnazione delle teorie della riforma del teatro musicale portata avanti da Gluck e che porteranno al passaggio dall’opera barocca a quella di Mozart. Sul podio il direttore onorario del Teatro Massimo, Gabriele Ferro.
Il quarto appuntamento con il balletto, dal 30 settembre all’1 ottobre, è con L’ultimo bacio di Anna su coreografia di Vincenzo Veneruso per il Corpo di ballo del Teatro, con le intense musiche del compositore italiano Paolo Buonvino.
La stagione si chiude con Mozart, così come era iniziata, con un appuntamento che vedrà per la prima volta Riccardo Muti dirigere un’opera al Teatro Massimo. Dal 24 ottobre al 2 novembre torna in scena Don Giovanni in un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Regio di Torino che vedrà la regia di Chiara Muti, mentre la direzione sarà affidata appunto a Riccardo Muti. Per il direttore si tratterà del ritorno a Palermo, finalmente con il pubblico, dopo gli appuntamenti in streaming della primavera 2021 con l’Orchestra giovanile Cherubini e con Orchestra e Coro del Teatro Massimo.
Di grande prestigio l’immagine grafica coordinata del progetto di comunicazione 2022-2023, affidato a un’artista di fama internazionale come Elisabeth Scherffig che nelle sue opere si richiama alla classicità, in un dialogo aperto tra la città contemporanea e le forme dell’architettura antica. L’incontro con l’artista nasce dall’accordo di collaborazione siglato nei mesi scorsi con la Fondazione Palazzo Butera con la quale è stato già creato un biglietto unico per le visite guidate.
La campagna abbonamenti della Stagione 2022-2023 di opere, balletti e concerti prenderà il via il 10 ottobre.
Ulteriori informazioni: www.teatromassimo.it
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