Chiusa una stagione c’è poco tempo per rilassarsi e pensare alle vacanze, perché i primi nodi per il futuro del Macerata Opera Festival sono già arrivati al pettine. Il consiglio di amministrazione, infatti, che tornerà a riunirsi nei primi giorni di settembre, dovrà subito occuparsi del futuro del sovrintendente Luciano Messi il cui contratto, prorogato soltanto per affrontare la stagione 2022, scadrà proprio il mese prossimo. E, non è un mistero, che qualche componente del cda abbia più volte manifestato la necessità di cambiare già in passato, tanto che fu solo la determinazione del sindaco Sandro Parcaroli a spuntarla per la proroga per quest’anno.
Ma ora il tempo è scaduto e le strade del Mof e di Messi potrebbero essere arrivate alla separazione. Il sovrintendente, infatti, sarebbe pronto a rimanere a Macerata ma con prospettive certe e pluriennali, mentre è assolutamente da escludere che possa accettare una ulteriore proroga. Il cda, dal canto suo, sembra avviato sulla strada di un bando pubblico e non è detto che Messi abbia voglia di partecipare, visto anche il modo piuttosto "freddo" con cui è stato trattato negli ultimi mesi, nonostante abbia sempre portato a casa, al fianco di diversi direttori artistici, risultati importanti. Da maceratese, inoltre, può apportare anche un altro valore aggiunto: la sua conoscenza con la città. E il suo "peso" è riconosciuto anche a livello nazionale. Nel 2020, ad esempio, ha coordinato la task force istituita dalle Fondazioni lirico sinfoniche per fronteggiare l’emergenza Covid, redigendo le "Proposte operative per le produzioni, liriche, sinfoniche e coreutiche e per l’intera filiera della musica" accolte dal Ministero della Cultura. Ma tutto questo potrebbe essere "esportato" verso altri festival.
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