giovedì 22 settembre 2022

Festival Verdi a Parma apre oggi fra le polemiche

Non conosco dall'interno la situazione del Regio di Parma e neppure,  nei particolari, la gestione del Festival Verdi, affidato negli anni della consiliatura Pizzarotti, ad Anna Maria Meo, direttore generale, che con questo festival chiude la sua esperienza parmigiana.

Ho letto però negli anni della sua gestione, le autopubblicità del Festival, a chiusura delle manifestazioni. In genere non mi piacciono i consuntivim quasi sempre 'aggiustati', perchè credo al vecchio adagio: 'chi si loda si sbroda'.

 Di lontano posso solo  constatare che del Festival Verdi si è ripreso a parlare in questi anni, mentre sotto le precedenti gestioni se ne erano perse quasi completamente le tracce. 

 

Poi,  alcuni mesi fa - ne abbiamo parlato anche in questo blog - è arrivata la notizia di una possibile fusione fra il Festival Verdi e il Teatro Comunale di Bologna, che se ne sarebbe assunta la responsabilità di programmazione e gestione. Notizia che aveva trovato tutta Parma contro. Con senza ragioni, messa così.

 Ulteriore notizia: Roberto Abbado, direttore musicale del Festival viene nominato, nel 2021, 'direttore principale' della Filarmonica del Comunale di Bologna. Cioé? Prova generale di fusione?

 L'ultima riguarda proprio l'inaugurazione del Festival, con la celebre opera verdiana affidata ad Orchestra e Coro di Bologna (il coro rinforzato e rimpolpato con quello di Parma?).

 E qui  la protesta diventa generale e non senza motivo. Si importano  complessi  da Bologna, quando Parma ne ha che possono fare altrettanto bene e che costerebbero di meno ? Che roba è questa? 

 Luigi Boschi, con il suo blog, segue da vicino tutta le vicende del Regio, compresa questa inaugurazione che lui afferma verrà certamente contestata, visto l'infuocato dibattito pubblico svoltosi in teatro quest' estate.

 Accade però che la Meo, abbia a  risentirsi e dia mandato ad uno studio legale, di diffidare Luigi Boschi dal contestare le sue scelte (che Lei definisce 'del teatro', come non fosse Lei la legale rappresentante) e dal sobillare il pubblico a manifestare la sera della prima, cioè oggi. Cioè, questa è bella: un giornalista avrebbe la forza di mettere contro la Meo tutta Parma? Ma allora questo Boschi è davvero 'forte'!

 Passo sopra il fatto che la Meo che si sente diffamata,  fa inviare diffida, ma non con i suoi soldi, bensì con quelli pubblici del teatro, e minacciare di adire al tribunale, nel caso  Luigi Boschi non tolga quel post e non la smetta di criticare il suo operato. 

Voglio però dire che anche io, in più di un caso, ho ricevuto simili diffide  o minacce velate, da persone che avevo avuto l'ardire di criticare, per comportamenti che erano dettati dal proprio tornaconto mentre  si volevano far passare come rivolti a promuovere e difendere la cultura musicale.  

Che ho fatto in simili casi? Qualche volta, pro bono pacis, cioè: per non avere comunque rogne, ho cancellato i post, come richiesto; altre, invece, non l'ho fatto e sono stato trascinato in  tribunale, come minaccia di fare la Meo, ma dal giudice ho avuto il riconoscimento giuridico che gli appunti erano semplicemente  espressione del diritto di critica. E, di conseguenza, piena assoluzione. Detto, fra parentesi, non ho, a seguito di sentenze a mio favore, ricevuto ristoro del danno procuratomi, da quei farabutti e profittatori pagati con soldi pubblici. I quali, invece, si sono ulteriormente vendicati con ricatti  da mascalzoni di professione che ancora oggi, hanno responsabilità di grande prestigio e stipendio.

 E allora? Non voglio dare consigli a Luigi Boschi sul da farsi. Però la Meo dovrebbe spiegare anche a me, che vivo lontano da Parma, perché si è rivolta  ad  altro teatro per l'opera inaugurale del Festival, e soprattutto perché proprio  a quel teatro che nei mesi scorsi era stato accusato di voler fagocitare il Regio di Parma e il suo Festival (ambedue gestiti dalla Meo). Forse che rientrava in una strategia della Meo, d'accordo con chissà chi altro,  certamente anche con Roberto Abbado?

 Una spiegazione convincente, vale molto di più, e sarebbe più apprezzata di una diffida che ha il sapore di  minaccia,  al fine di  ridurre il 'contestatore' al silenzio.

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