Il rapporto con Silvio Berlusconi, la caduta del governo Draghi, i legami con Putin, il prossimo governo. Marta Fascina, la compagna del Cavaliere, rompe il silenzio che la contraddistingue e affronta con Libero tutti i principali temi di attualità. A partire da quel che succederà dopo il 25 settembre. «Il governo che nascerà da una maggioranza di centrodestra sarà certamente rispettato e apprezzato anche dalle istituzioni europee ed internazionali» spiega la deputata di Forza Italia, a rassicurare chi teme che una vittoria del fronte moderato possa provocare tensioni in Europa.
Fascina respinge le accuse che vengono rivolte a Berlusconi di essere filo Putin: «Come si può pensare che Berlusconi, figura di spicco del Ppe, capo di governo più acclamato dal Congresso americano, possa voltare le spalle all’Occidente, alla Nato, all’Unione europea? Il nostro presidente ha avuto il merito di porre fine alla Guerra Fredda con gli accordi di Pratica di Mare, vero e ineguagliabile miracolo di politica estera». E il presunto «filoputinismo» non è stato altro «che il tentativo, straordinario per quanto non riuscito fino in fondo a causa di errori di altri, di avvicinare, attraverso Putin, la Federazione Russa al mondo occidentale, sottraendola alla egemonia neoimperialista della Cina comunista».
Della caduta di Draghi, lady Berlusconi dice: «Il governo è caduto perché il M5S non gli ha votato la fiducia. Il nostro partito ha rilanciato chiedendo al premier di dar vita ad un esecutivo che potesse durare fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i grillini che si sono dimostrati del tutto irresponsabili e inaffidabili. Ma Draghi, forse dietro una suicida pressione del Pd, ha scelto di appoggiare la risoluzione Casini. Una operazione di palazzo per fortuna fallita».
Insieme a diversi altri temi, Fascina si sofferma anche sui ministri che hanno lasciato Forza Italia dopo la fine del governo (Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna): «Hanno per anni ricevuto prebende e incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi e ciononostante, oltre all’incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato una grave irriconoscenza umana e politica nei confronti di chi li ha politicamente creati».
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