giovedì 15 settembre 2022

Salvo Nastasi alla presidenza della SIAE. Sì o No? meglio NO. Bocciatura in Senato. Ma alla fine la vince lui, Nastasi

 Grandi sorprese, ieri, in 7ª Commissione (istruzione e beni culturali) del Senato riguardo la proposta di nomina di Salvatore Nastasi, segretario generale del ministero della Cultura, a presidente della Siae-Società Italiana Autori ed Editori. La Commissione ha bocciato la nomina, che era stata già votata e approvata il 5 settembre scorso all’unanimità dal Consiglio di Sorveglianza della Società Italiana degli Autori ed Editori, che aveva attribuito a Mogol la carica di presidente onorario.

Ancora, però, non è detta l’ultima parola: il parere della Commissione non è vincolante. La vicenda avrà un epilogo più certo solo nelle prossime ore, quando la questione sarà discussa alla Camera, ma Nastasi, in queste ore, è diventato una pedina della Politica, come era facile presagire: “la votazione che si terrà oggi è stata incardinata dalla presidente Vittoria Casa (M5S). Chiedendo la parola, il leghista Daniele Belotti ha sostenuto che, essendo la nomina già stata bocciata al Senato, non c’era motivo per cui la Camera dovesse pronunciarsi, peraltro per un incarico conferito a fine legislatura”, riporta il Corriere della Sera, aggiungendo che la posizione della Lega sembra segnalare un clima di «”rompete le righe”.

A sostenere, invece, la nomina a Presidente della Siae di Salvatore Nastasi sono Flavia Piccoli Nardelli e Paolo Lattanzio del Pd (relatore), ma anche Michele Anzaldi (Italia viva). “Ricordo che il parere non è vincolante e che la nomina è stata effettuata in seno al consiglio della Siae legittimamente. Quanto al curriculum di Nastasi, non credo che si possa mettere in discussione. Peraltro è già stato vicepresidente della Siae”, ha commentato in commissione Anzaldi.


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Classe 1973, Nastasi è nato a Bari. Laureato in Giurisprudenza è avvocato ed esperto di legislazione dei beni culturali, del cinema e dello spettacolo dal vivo. Nastasi è stato nominato, nel 2019, dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini segretario generale del suo dicastero ed è, dal 2018, vicepresidente della Siae.

Nel 2004 è stato insignito della carica di Direttore Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, conclusa nel 2015 ed è stato Direttore per lo Spettacolo da Vivo. Negli anni successivi, è stato Capo di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali durante diversi Governi. Nastasi è anche stato Commissario Straordinario di Governo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro San Carlo di Napoli e dell’Arena di Verona.

È stato Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Commissario di Governo per la bonifica e la riqualificazione dell’area di Bagnoli-Coroglio a Napoli tra il 2015 e il 2018, Nastasi è dal 2016 Presidente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e dal 2018 è vicepresidente della Società Italiana degli Autori ed Editori (S.I.A.E.) e Consigliere delegato di Treccani Reti S.p.A.

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 E' da una ventina d'anni che a Nastasi è stato permesso tutto dai ministri che si sono succeduti al Collegio romano, per la semplice ragione che nessuno di loro capiva un ciufolo del ministero al quale era preposti.

 Nessuno, almeno del mondo musicale, può dimenticar che con la sua azione ha falcidiato moltissime piccole e medie istituzioni che hanno mantenuto viva nel paese la conoscenza della musica. Suo complice in questa come in altre malefatte il maledetto 'algoritmo' al quale ha affidato vite e storie musicali, per scollarsi di dosso le sue responsabilità.

 Che invece si è assunto, senza vergogna, quando si è trattato di mettere su di sana pianta un Museo al/del Teatro San Carlo, per metterci a capo sua moglie che, per chi non lo sapesse ancora, è Giulia Minoli, figlia di Giovanni e Matilde Bernabei, allora fresca di nozze ed in cerca di lavoro. ovviamente retribuito profumatamente.

 Possiamo dimenticare la lotta schifosa che egli ha fatto per anni all'Orchestra Verdi di Milano, facendole mancare i meritati finanziamenti,  facendosi scudo di un cavillo legale ignominioso. 

O la disattenzione verso l'Orchestra Mozart di Abbado, mentre di pari passo particolare attenzione ( leggi: finanziamenti) rivolgeva alla Cherubini del suo amico Muti?

 Vogliamo dimenticare i restauri di teatri, criticatissimi, ai quali ha sovrinteso per conto del Ministero?  O i vari commissariamenti di Fondazioni liriche, non ultima quella che poi ha provocato un autentico terremoto, complice un altro dei suoi amici, il sindaco Nardella, al Teatro Comunale di Firenze? 

 E la Commissione Musica, nella quale ha messo solo servitori fedeli, e non fra i più qualificati,  della cui gestione spesso autorevoli testimoni hanno raccontato la gestione dispotica di Nastasi?

 Potremmo continuare a lungo nell'elenco se solo avessimo tempo e memoria ancora fresca. Ma basta questo per dire  e ribadire che meglio sarebbe che Nastasi restasse dov'è, al Ministero dove l'ingombro è già pesante, e lasciasse ad altri la guida della SIAE                                                                                (pietro acquafredda)

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