La Ue procede verso l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e di altre misure di emergenza per contenere i prezzi dell’elettricità, che saranno discusse venerdì dai ministri dell’Energia dei 27 in una riunione straordinaria, nel tentativo di frenare gli effetti sui mercati scatenati dalle mosse di Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov lunedì 5 settembre è tornato a minacciare: via le sanzioni o niente più gas. «Putin sta usando l’energia come arma tagliando l’offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L’Europa prevarrà. La Commissione Ue sta preparando proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell’energia», ha replicato su Twitter ieri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Intanto Parigi e Berlino hanno stretto un patto di solidarietà: per affrontare l’inverno la Francia esporterà gas verso la Germania in cambio di energia elettrica.
Lo stop di Nord Stream 1 si è subito ripercosso sui prezzi del gas, che la settimana scorsa avevano ripiegato dopo l’annuncio di Bruxelles di un possibile tetto al prezzo del metano proveniente dalla Russia. Ieri, 5 settembre, al Ttf di Amsterdam, il gas ha chiuso a 245 euro a Megawattora (+14,6%). E dopo che il G7 ha deciso di mettere un tetto al prezzo del petrolio russo, le quotazioni dopo tre mesi di ribassi, hanno invertito la rotta. I Paesi dell’Opec+ (che comprende anche la Russia) hanno concordato la riduzione della produzione di 100 mila barili al giorno per ottobre, pari allo 0,1% della domanda globale, ma il Brent a Londra ha chiuso in rialzo del 3% a 95,78 dollari, il Wti a New York del 2,8% a 89,31 dollari. Le Borse invece hanno chiuso in calo e l’euro ha toccato un minimo di 0,9877 dollari — non succedeva da dicembre 2002 — per poi riportarsi a 0,992. In questo nuovo scenario che sta mettendo a rischio la crescita dell’Europa, il Fmi ha chiesto «una revisione urgente del modo in cui l’Ue gestisce le finanze pubbliche in mezzo ai crescenti rischi economici», avvertendo «che l’attuale quadro economico dell’Ue ha “fallito” nel suo compito di contenere i rischi di bilancio».
Le ipotesi allo studio della Commissione Ue, secondo un non-paper della visionato dal , prevedono due tipi di tetto del gas: uno sul metano importato dalla Russia e uno che potrebbe essere deciso su base regionale da parte degli Stati per evitare un’inutile spirale dei prezzi all’ingrosso (le zone rosse che sarebbero più esposte alla perturbazione dei prezzi rispetto alle verdi). Il limite di prezzo nella zona rossa sarebbe dinamico e fissato in riferimento al prezzo Ttf. In un altro documento viene esaminato il funzionamento del Ttf. La presidenza ceca ha sintetizzato le ipotesi sul tavolo chiedendo agli Stati quali siano gli strumenti considerati più appropriati e in un secondo testo il livello di preparazione per l’inverno. Domani la Commissione tiene un seminario con gli esperti delle capitali per illustrare i punti.
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