A dodici giorni dalle elezioni in Italia, Washington ha accusato la Russia di aver investito più di 300 milioni di dollari, fin dal 2014, per influenzare politici e rappresentanti di governo in più di venti Paesi, tra cui molti in Europa. L'informazione è contenuta in una nota interna inviata lunedì dal dipartimento di Stato a ambasciate e consolati americani in Europa, Asia del Sud e nord Africa.
Il messaggio era classificato come 'sensitive', con informazioni importanti, ma non 'classified', dunque non da tenere strettamente riservato. Ed è ciò che poi è successo: la notizia ha fatto il giro del mondo in poche ore.
Nel cablogramma, firmato dal segretario di Stato Antony Blinken, non si fanno nomi di politici e Paesi individuati dagli 007 americani ma si dice che Washington informerà direttamente le nazioni coinvolte. I primi nomi a circolare negli Stati Uniti sono quelli di Albania, Montenegro, Madagascar e, "potenzialmente", Ecuador. Nel caso specifico di un Paese asiatico non identificato, l'ambasciatore russo avrebbe dato milioni di dollari in contanti a un candidato presidenziale.
Ci sarà anche l'Italia? Secondo alcuni media americani questa notizia conferma la linea del presidente Joe Biden, deciso a togliere il velo della segretezza alle manovre di Mosca per influenzare politicamente gli altri Paesi, ma secondo altri può essere un tentativo di inserirsi nelle vicende elettorali di Paesi dell'Alleanza Atlantica.
In alcuni ambienti di Washington l'ascesa di Giorgia Meloni viene vista con preoccupazione per le sue posizioni sovraniste e la vicinanza al premier ungherese di destra Viktor Orbàn, tra i pochi interlocutori del presidente russo Vladimir Putin. Lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, non aveva convinto neanche l'amministrazione guidata da Donald Trump durante la sua visita ufficiale da rappresentante di governo.
E' possibile che, nelle prossime ore, i nomi dei Paesi coinvolti dalla pressione di Mosca vengano fuori e, forse, anche i nomi dei politici a 'libro paga'. Funzionari dell'amministrazione non hanno fornito, al momento, altri dettagli, limitandosi a ricordare l'influenza russa nelle recenti elezioni avvenute in Albania, Bosnia e Montenegro, che una volta facevano parte del blocco sovietico.
Il dipartimento di Stato sostiene che il flusso di denaro partito da Mosca sia entrato in Europa attraverso 'think tank' politici e in Asia, Medio Oriente, Africa e Centro America attraverso aziende statali. Putin, secondo fonti dell'amministrazione americana, avrebbe speso "ingenti somme" nel "tentativo di manipolare le democrazie dal suo interno".
E la cifra di 300 milioni sarebbe calcolata per difetto. I soldi sarebbero molti di più. Nel messaggio interno del dipartimento non ci sono, invece, riferimenti alla possibilità che Mosca possa di nuovo intromettersi nelle elezioni americane. L'ambasciata russa a Washington non ha commentato.
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