Mi aspetto unità e solidarietà, questi sono i principi base. Siamo in guerra e la battaglia decisiva sarà quest'inverno, quindi dobbiamo restare uniti". Lo ha detto il ministro dell'Industria della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, prima del Consiglio straordinario Energia, facendo riferimento allo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino per calmierare i prezzi in Germania. "Il price cap al gas non è sul tavolo oggi - ha quindi aggiunto Sikela -. Mi aspetto che andremo avanti passo dopo passo, implementando le misure strada facendo. Potrebbe essere il prossimo punto in agenda".
"Trovare soluzione accettabile per tutti gli Stati membri" - Secondo la commissaria europea all'energia, Kadri Simson, l'Ue deve trovare una via che tutti i 27 Stati membri possano accettare. "Poiché diversi Stati membri si aspettano soluzioni diverse, la Commissione deve presentare un'idea che goda di un ampio sostegno", ha detto. "Dobbiamo trovare un modo che sia accettabile per tutti gli Stati membri".
Berlino contro il price cap generalizzato al gas - Un obiettivo che pare ancora lontano, con il governo tedesco che ribadisce il suo 'no' al price cap generalizzato. Non per "ragioni ideologiche", ma perché è necessario "garantire la sicurezza degli approvvigionamenti" e con un tetto su tutte le importazioni "c'è un alto rischio che il Gnl vada verso l'Asia o altrove". Il rischio per Berlino, spiegano fonti diplomatiche, è che il caro energia diventi "un problema ancora più grande" tagliando l'Europa fuori dalle forniture. L'unica soluzione accettabile per il governo tedesco, sottolineano ancora le stesse fonti, è quella di negoziare direttamente con i fornitori.
Draghi: "Ue sia unità" - Lo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino per calmierare prezzi in Germania ha innescato anche la reazione del premier Mario Draghi. "Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà", ha avvertito. E chi probabilmente gli succederà a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, ha aggiunto: "Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario".
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